Taranto-AMIU-raccolta-rifiuti
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La spinta al miglioramento dei servizi offerti da AMIU S.p.A. Taranto all’utenza passa inevitabilmente dal benessere garantito ai propri dipendenti.

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Spesso, infatti, gli operatori lavorano da soli (soprattutto quelli addetti allo spazzamento manuale) oppure in aree particolari. Circostanze che, dopo un attento esame, richiedono la possibilità di mantenere un canale di comunicazione sempre aperto con i responsabili dei vari servizi: in caso di malore, o col manifestarsi di una difficoltà di qualsiasi genere, gli operatori devono poter chiedere
tempestivamente il supporto adeguato.

AMIU S.p.A. Taranto, quindi, ha deciso di dotare tutti gli operatori in turnazione di uno smartphone equipaggiato con un’applicazione dedicata, che contempla una funzione “antipanico” (per segnalare un malore, appunto, o un’aggressione) che si integra con le funzioni native del dispositivo (la geolocalizzazione, per esempio), consentendo di raggiungere con precisione il lavoratore in difficoltà.

Un elemento di sicurezza in più, insomma, una sorta di estensione virtuale dei dispositivi di protezione individuale già forniti agli operatori. La disponibilità di uno smartphone, inoltre, consentirà agli operatori in servizio di poter comunicare sempre con i responsabili riguardo all’organizzazione dei servizi, oppure di poter segnalare con fotografie geolocalizzate eventuali abusi riguardanti il conferimento dei rifiuti.

Sul piano dell’organizzazione aziendale, poi, l’applicazione permetterà anche di effettuare la timbratura del cartellino presenze in remoto, funzione utile per i dipendenti dislocati in sedi aziendali sprovviste di lettore badge.
I dispositivi saranno affidati agli operatori a inizio turno, e riconsegnati da questi a fine turno. In tal modo, inoltre, sarà possibile analizzare a fini statistici il livello di produttività di ogni singolo turno, come già avviene per i mezzi destinati alla raccolta dei rifiuti, per meglio calibrare l’efficacia dei
servizi offerti dall’azienda.

Il cantiere zonale Paolo VI è stato il primo a ricevere il nuovo equipaggiamento: gli operatori hanno già sperimentato ieri, con successo, l’utilizzo dei dispositivi. Gradualmente, ogni cantiere ne sarà dotato per poter entrare a regime entro il mese di febbraio.

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