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Dal 2009 e non da oggi, a Grottaglie, nello stabilimento Alenia Aermacchi lavora un piccolo gruppo di rumeni, operai specializzati, tutti con contratti interinali. E’ quanto si apprende dalle pagina de La Repubblica.

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Le famose assunzioni di operai stranieri nell’Alenia di Grottaglie non sarebbero avvenute in queste settimane (secondo quanto trapelato nei giorni scorsi) ma addirittura già cinque anni fà.

Dal 2009 ad oggi però è il numero degli addetti che è cresciuto. Oggi sono circa 100 lavoratori rumeni, chiamati a rispondere ai picchi di produzione.

Alenia Aermacchi è un’azienda controllata da Finmeccanica, produce velivoli militari e civili, velivoli non pilotati di nuova generazione e aerostrutture per velivoli civili e militari, oltre che la trasformazione e revisione di aeromobili per i maggiori produttori mondiali. Alenia Aermacchi è leader nello sviluppo e produzione degli aerei da addestramento e nei relativi servizi di supporto a terra[11]. Alenia Aermacchi detiene anche il 50% della joint venture ATR (l’altro 50% è di Airbus Group), che produce aerei regionali a turboelica, mentre con il 51% della joint venture SuperJet International (l’altro 49% è di SCAC-Sukhoi Civil Aircraft Corporation) è attiva nel settore dei jet regionali.



Negli stabilimenti di Grottaglie e Foggia vengono realizzate le sezioni di fusoliera e altre parti per il Boeing 787 Dreamliner.

L’assunzione di lavoratori stranieri, in modo cospicuo, ha scatenato protesta sui social, tra i cittadini grottagliesi, quelle delle città e delle province vicine, ma anche da tutta la Puglia.

L’azienda si è difesa facendo notare che nel giro di otto anni i suoi due stabilimenti pugliesi sono passati da 600 a circa 2mila dipendenti, senza tenere conto dell’indotto che genera altri mille posti di lavoro.

A breve partirà un progetto che servirà a creare un bacino di lavoratori italiani per le somministrazioni prossime rispetto ai picchi di produzione. L’altra novità positiva annunciata da Giordo riguarda il premio di produzione di 2600 euro in media che i dipendenti italiani porteranno a casa.

Soddisfatti i sindacati che però chiedono di utilizzare il lavoro somministrato esclusivamente nei casi di necessità: «A Grottaglie e Foggia ci sono tutti i presupposti per fare assunzioni stabili – ha affermato il segretario della Fiom Cgil di Taranto e coordinatore regionale, Donato Stefanelli – ben vengano i tirocini formativi, a condizione che alla loro scadenza siano trasformati in contratti a tempo indeterminato».

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