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«A prescindere da come la si pensi l’idea che nell’ILVA di Taranto confluiscano risorse finanziarie utili alla decontaminazione e all’ambientalizzazione è di per sé una buona notizia. Non di identica specie è la cancellazione dei fondi per la Sanità tarantina e le polemiche e le strumentalizzazioni che da parti diverse e opposte si fanno sul dolore e le difficoltà di una intera comunità.» Si sintetizza così la posizione della Segreteria provinciale della CGIL ionica che interviene sulla negoziazione portata avanti dai Commissari dell’’ILVA, la famiglia RIVA e le procure di Taranto e Milano che indagano rispettivamente su reati fiscali e reati ambientali.

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«E’ chiaro – spiega la CGIL in una nota – che non si può far passare il messaggio fuorviante che quel miliardo e 300 milioni siano la risposta che da anni la città e la sua provincia attendono sull’impellente bisogno di salute del territorio, e che invece nella deroga al DM 70, da noi più volte rivendicata sui tavoli regionali e nazionali, e in quei 50milioni “inopportunamente” cancellati in Commissione Bilancio trovavano parziale risposta, ma è altrettanto distruttivo polemizzare su un risultato che soltanto qualche mese fa non si poteva dare assolutamente per scontato.

Ora – prosegue la segreteria territoriale della CGIL – occorre invece dare un segnale preciso sulla concretezza di quelle risorse e il loro utilizzo, per cui sin da ora chiediamo ulteriore e puntuale informazione. Deficit che invece ancora registriamo sul fronte più esteso delle bonifiche che riguardano la città anche in ambito extra-industriale.
Insomma la CGIL sgombera il campo dai “si dice” e chiede che il processo sul piano dell’ambientalizzazione dell’ILVA faccia il necessario salto di qualità attraverso un maggiore coinvolgimento di tutti gli agenti sociali del territorio.

Chiediamo di sapere come, quando, con quali modalità e anche attraverso quale tipo di impegno occupazionale tutto questo accadrà – scrive ancora la CGIL – sperando che tutta la comunità abbia più a cuore le future sorti della salute pubblica, dei lavoratori e di quella fabbrica, piuttosto che gli imminenti scenari politico-elettorali che da Roma, passando per la Puglia e finendo a Taranto, si prospettano all’orizzonte.

La CGIL – dicono infine – continuerà a rimanere attenta e vigile sulle questioni di diritto (occupazione, ambiente, salute, risarcimento del danno) che riguardano questa collettività e il bene comune e porrà le questioni qui sinteticamente riportate anche all’attenzione del tavolo del CIS in programma a Taranto il prossimo 12 dicembre, rimarcando ancora una volta, anche in quella sede, l’urgente bisogno di quei 50milioni di euro da destinare all’ASL di Taranto che dovranno trovare la strada per essere inseriti nel Piano di Stabilità del Governo

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