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Il Sud rischia di finire in un vortice di sottosviluppo permanente. E il confronto con la Grecia e altre regioni europee, cosi’ come i 10 miliardi di fondi europei che il Mezzogiorno non ha saputo spendere e che adesso rischia di perdere, dimostrano che la colpa non è solo della crisi: la responsabilità è di una classe dirigente che in questi anni ha depauperato le regioni del Sud sotto tutti i profili. E di un governo che oggi le ha definitivamente abbandonate al loro destino”. Lo dice l’eurodeputata M5S Rosa D’Amato, commentando le anticipazioni del rapporto Svimez del 2015.

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Questi dati – continua D’Amato – forniscono un quadro desolante per il nostro Mezzogiorno: dalla riduzione del Pil al calo degli investimenti, dalla disoccupazione, in particolare quella giovanile, alla massiccia emigrazione. Dal 2000 al 2013, il Sud è cresciuto metà della Grecia (+13 per cento rispetto al 24), e rispetto all’andamento delle regioni della Convergenza Ue il divario cumulato è stato di oltre 40 punti. Ciò significa che, rispetto a condizioni di partenza più o meno simili o peggiori, i fondi europei destinati alle aree più arretrate di Spagna, Polonia, Portogallo, Romania hanno avuto un notevole effetto traino, mentre nel Mezzogiorno l’effetto è stato più o meno nullo”.

“In Italia, e nelle regioni del Sud, a mancare non sono certo i fondi, ma la capacità di programmare e di spendere in maniera proficua – aggiunge l’eurodeputata tarantina – Siamo in ritardo sulla programmazione 2014-2020 e rischiamo di perdere ingenti risorse della precedente programmazione: da qui al 31 dicembre 2015, infatti, restano da spendere circa 10 miliardi di euro solo nelle regioni del Sud.

Una cifra impressionante che, molto probabilmente, non verrà spesa con il rischio di tornare per sempre nelle casse di Bruxelles. Anche su questo, il governo Renzi non solo ha fallito, ma ha dimostrato di aver abbandonato il Sud”.

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