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«Il numero degli esuberi previsto dai piani industriali presentati dalle due cordate in gara per rilevare l’Ilva è inaccettabile». Lo dichiarano Donatella Duranti, deputata tarantina di Articolo 1 – Movimento Democratico e Progressista e Ciccio Ferrara, deputato di MDP e componente della commissione Attività Produttive a Montecitorio.

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«Dopo 11 decreti del governo e un lunghissimo iter per la presentazione delle offerte – rimarcano i due esponenti di MDP – il risultato non può essere il licenziamento di 5-6.000 lavoratori. Il governo si assuma le proprie responsabilità e dica chiaramente a Arcelor Mittal-Marcegaglia e Acciai Italia che nessuna trattativa può partire con un tale livello di esuberi sul piatto. Dopodiché, il Ministero dello Sviluppo Economico informi immediatamente il Parlamento su tutti i dettagli delle offerte, sia dal punto di vista occupazionale che di risanamento ambientale e di sviluppo industriale.

Da tempo sosteniamo che le organizzazioni sindacali dovevano essere maggiormente coinvolte nella valutazione dei piani industriali e ambientali, proseguono Duranti e Ferrara, e oggi ci ritroviamo con delle proposte di acquisto che fanno pagare ai lavoratori il prezzo più salato della crisi dell’Ilva.

Per noi, concludono i deputati di MDP, chi compra l’Ilva deve essere in grado di coniugare e garantire la tutela dei livelli occupazionali con quella dell’ambiente e della salute e il governo deve esserne il garante. Tagliare più di un terzo degli attuali occupati non è un buon inizio.»

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