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E’ emergenza ordine pubblico in campagna, dove in provincia di Taranto dalle olive si sta passando al furto della legna.

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«E’ un fenomeno che ci preoccupa e non poco – denuncia il Presidente di Coldiretti Taranto, Alfonso Cavallo – e di cui discuteremo nel prossimo incontro convocato dal Prefetto di Taranto la prossima settimana. Si sono moltiplicate le denunce di nostri imprenditori olivicoli che subiscono razzie di olive ad opera di squadre organizzate che riescono a raccogliere in meno di 30 minuti anche 60 chilogrammi di prodotto che valgono oggi circa 100 euro. Al furto di olive si associa anche quello delle attrezzature».

Ciò è determinato dal calo medio della produzione di olive di oltre il 35%, con punte in alcuni areali fino al 50% e prezzi dell’olio nuovo che hanno raggiunto i 7 euro al chilogrammo, forse i più alti degli ultimi 15 anni, risultato immediato del forte ridimensionamento produttivo e dell’intensificarsi dei controlli. A Taranto, al contempo, non ci si limita a rubare le olive, spariscono direttamente gli alberi

«Desta particolare preoccupazione – rivela Aldo De Sario, Direttore di Coldiretti Taranto – quanto sta accadendo nelle campagne, dove gruppi organizzati e spesso armati anche in pieno giorno tagliano gli ulivi monumentali per approvvigionarsi di legna. Il fenomeno è iniziato a seguito della tromba d’aria che ha sradicato gli alberi secolari, ma ha assunto proporzioni paradossali e si è esteso agli ulivi regolarmente piantati e in perfetto stato di salute».

«E’ chiaro che, a prescindere dal danno economico – denuncia Coldiretti Taranto – è innegabile la condizione di forte pericolo per gli imprenditori associati, per cui è urgente la convocazione di un tavolo interforze che affronti in maniera organica e radicale gli evidenti problemi di ordine pubblico

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