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«Quando demmo il via alla nostra battaglia in difesa dell’ospedale San Marco di Grottaglie, fummo tacciati di “campanilismo”. Oggi, invece, la voce del nostro comitato sembra essere una delle poche valide a dimostrare con gli atti quanto la situazione del nosocomio grottagliese, rientri in quella più ampia e preoccupante che colpisce l’intero sistema sanitario ionico ed in maniera più larga, quello pugliese.» E’ quanto dichiara Milena Erario, presidente del “Comitato in difesa dell’ospedale San Marco di Grottaglie”.

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«Occupandoci dei problemi che, a causa di una politica regionale e aziendale miope e personalistica, continuano ad interessare il San Marco – prosegue la Erario, abbiamo visto lungo, prevedendo sin dai primi tempi, la debacle del settore salute in provincia di Taranto.
Torniamo quindi a parlare di Grottaglie, inserendo il “micro sistema” San Marco all’interno della “macro area” del Presidio ospedaliero centrale (Poc), che comprende il Santissima Annunziata di Taranto, il Moscati di Statte e lo stesso San Marco. In tal senso non si può non premettere la situazione di emergenza assoluta in cui versa l’intero Poc, nel miraggio della nascita del San Cataldo (che riunirà in sé i tre stabilimenti) i cui tempi di realizzazione si allungano sempre più. Se tutto andrà bene, infatti, il nuovo ospedale vedrà la luce fra minimo 10 anni.
Intanto, il pronto soccorso del Santissima Annunziata, unico a servire un bacino di utenza di circa 300mila abitanti, “scoppia”; l’assistenza sanitaria allunga i tempi di disponibilità; mancano i medici e il personale sanitario. Insomma, in tutto questo, la sanità sta diventando solo un veicolo per le aspirazioni politiche e personali di qualcuno.
Tornando al San Marco, la cui esistenza è necessaria per il funzionamento del Poc e per la nascita del San Cataldo, i tempi per la sua riconversione sono dettati per dicembre 2017, così come entro il 31/12/2017 dovrebbero essere adottati i LEA (livelli essenziali di assistenza).
La riconversione passa attraverso la presentazione di un progetto finito che individui servizi, costi e coperture. I cittadini hanno diritto di sapere e il compito del Direttore Generale dell’Asl è quello di spiegare e condividere i progetti, garantendone la realizzazione in tempi sicuri.

Ad oggi, però, guardando Grottaglie, si naviga a vista. Manca un progetto finito; non vi è né chiarezza, né comunicazione fra Asl e sindaci per un percorso comune di efficienza sanitaria – commenta criticamente la presidente del Comitato in difesa dell’ospedale San Marco chiamando alle proprie responsabilità tanto il Sindaco di Taranto che quello di Grottaglie, oltre che il direttore generale dell’Asl di Taranto ed il commissario straordinario dell’Ares Puglia. 

La nostra battaglia – conclude la Erario – si sposterà adesso nelle piazze. In campagna elettorale, infatti, interverremo con pubblici comizi, per spiegare ciò che sta accadendo realmente nella sanità ionica, perché non è possibile che chi sta minando la salute dei cittadini, continui indisturbato a proporsi come eleggibile!»

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