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«Fra un anno e mezzo si tornerà a votare per le amministrative. Ci chiediamo, visti ad oggi i risultati fallimentari e la mancanza di una minima prospettiva per il futuro, come si ripresenterà questa maggioranza ai cittadini?» Il segretario di Sel Grottaglie, Franco Galiandro non usa mezzi termini per definire l’operato del primo cittadino e della sua attuale maggioranza.

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«Il sindaco Alabrese – dice Galiandro – non ha tenuto fede né al suo programma elettorale, né tanto meno al documento programmatico stilato con noi in occasione della verifica politico-amministrativa dello scorso anno. Documento al quale aveva promesso di attenersi, nonostante la nostra mancata entrata in maggioranza. In quel documento erano segnalati numerosi punti programmatici che, se fossero stati rispettati, non avrebbero catapultato la cittadinanza nelle condizioni di dover pagare le conseguenze di una politica miope».

Segretario, cominciamo da quel documento. Quale era il suo contenuto?
«Partiva dalla riorganizzazione del personale, unico punto realizzato, ma in maniera parziale e scriteriata. Basta guardare a quei funzionari che non sono stati toccati, nonostante le evidenti incapacità a svolgere il proprio lavoro. Si parlava di costituzione dei distretti rurali, artigianali e delle PMI, mai avviati.

Di una razionalizzazione della spesa attraverso la conversione della Casa di riposo “San Francesco De Geronimo” in RSSA e della riduzione della spesa corrente (pubblica illuminazione a led, copertura integrale con pannelli solari di tutti gli edifici pubblici, automezzi elettrici, ecc.). Ed ancora: un piano urbanistico che desse risposta alle esigenze del territorio; la conclusione dell’iter per la redazione del PUG; la pianificazione della Mobilità; il rafforzamento della comunicazione istituzionali; la riorganizzazione della manutenzione della città; l’organizzazione di politiche di controllo sulla sicurezza del territorio più consone alle necessità del momento; un reale coinvolgimento della cittadinanza attiva nella stesura del bilancio; ed in fine l’ambiente…».

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Punto molto caldo questo, dati gli aumenti delle tasse sui rifiuti con la TARI…
«Proprio così! Se si fosse andati nella direzione indicata da quel documento, non ci troveremmo adesso a dover pagare 400mila euro di ecotassa, più le spese per una raccolta porta a porta che non sembra riesca a partire. E quando partirà, lo farà con un progetto della Serveco che prevede una spesa eccessiva rispetto ai servizi offerti, numerosi dei quali a carico della stessa amministrazione.

Un progetto che l’assessore ha tenuto nel cassetto fin dallo scorso giugno e del quale la minoranza è venuto a conoscenza per caso e troppo tardi. Quel progetto prevede 5 nuove assunzioni per Serveco. Staremo a vedere i nominativi di questi nuovi assunti. Per non parlare poi dei dettagli. Sapete dove dovrebbe andare l’umido della raccolta? Alla Progeva, per il 50% di proprietà della Serveco e consorziata con la stessa.

Abbiamo saputo inoltre che gli operatori del comune si erano messi a disposizione per espletare direttamente il servizio con un aumento del proprio turno pari a 16 ore settimanali. Proposta che avrebbe comportato una spesa inferiore per l’amministrazione, ma che è stata rifiutata».

Sia il sindaco che l’assessore all’ambiente hanno chiarito che l’aumento della tassa sui rifiuti non dipende da loro, ma dagli aumenti del costo di smaltimento dovuto al passaggio dalla discarica di Manduria a quella di Massafra…
«Durante la conferenza stampa da noi organizzata lo scorso sabato, il nostro segretario provinciale Maurizio Baccaro, ha chiarito questa situazione. Le colpe sono da attribuire alle decisioni prese dall’Aro e dall’Oga, quest’ultimo presieduto fino a pochi mesi fa dall’attuale presidente della Provincia, Martino Tamburrano. Il tutto è da ricondurre a quando, dopo che la discarica di Manduria venne autorizzata al sovralzo dalla Regione Puglia, il sindaco di quella città presentò ricorso per non permettere la riapertura del sito.

Subito dopo Tamburrano firmò la determina per dirottare i rifiuti della provincia a Massafra, con l’aggravio di costi che conosciamo. Il nostro sindaco, che ha ricoperto per circa dieci anni l’incarico di assessore all’ambiente, e l’attuale assessore Stefani, non possono ora venirci a dire che dovrebbe intervenire la Regione perché sanno bene che è lo stesso Oga a dover intervenire sull’argomento per risolverlo. Sia il sindaco che l’assessore dovrebbero solo dimettersi dopo l’eclatante fallimento del loro operato».

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Rimanendo in tema di tasse…sono numerose le lamentele sugli eccessivi importi da pagare anche per la TASI…
«Come se non bastassero le tasse che gravano sui cittadini grottagliesi, il comune di Grottaglie ha deciso di applicare le aliquote più alte consentito: il 2,5 ‰. Questo nonostante, a differenza di altri comuni che hanno optato per una tasi molto più bassa, se non assente, il nostro recepisca le royalty della discarica Ecolevante. Credo però, che una decisione del genere sia perfettamente in linea con la politica di questo governo cittadino.

Basta guardare il Bilancio di previsione, portato in consiglio comunale l’ultimo giorno utile per l’approvazione senza essere stato preceduto da una discussione. Sembra che tutti abbiano dovuto subire questo Bilancio, compreso lo stesso assessore di riferimento. Un Bilancio che non tiene conto né del parere dei revisori dei conti – i quali parlano di una spesa corrente eccessiva – né dello stesso funzionario dei servizi finanziari Ettore Bavaro, il quale specifica nella sua relazione iniziale, che nello stilare il Bilancio non si è tenuto conto che quest’anno non si è potuto fare affidamento sui 2milioni di euro extra provenienti dal recupero dei tributi locali minori, i quali sono stati fondamentali per la redazione del bilancio dello scorso anno.

In pratica, se un’entrata extra ed irripetibile viene usata per far quadrare il bilancio, l’anno dopo, in mancanza di questa cosa fai? Aumenti le tasse…

Traendo le somme, quindi?
«La città è completamente allo sbando. Ormai anche i cittadini si rendono conto della deriva che sta prendendo: strade sporche, edifici pubblici e piazze abbandonati, una biblioteca ed una piscina chiuse. E ce ne sarebbero tante ancora da elencare.

Lo stato di degrado della città è sotto gli occhi di tutti. Cosa gravissima è anche lo svilimento del ruolo del Consiglio Comunale, continuamente mortificato da una Giunta che ne espropria in continuazione le prerogative di indirizzo sotto gli occhi compiaciuti di un Presidente del Consiglio che, invece di far rispettare il regolamento comunale in maniera equa, lo interpreta e lo applica ad esclusivo piacimento della sua maggioranza».

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