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Gli agenti della Polizia di Stato della Squadra Mobile – Sezione reati contro la persona – hanno sottoposto a fermo un cittadino rumeno di 23 anni , pregiudicato, per sfruttamento della prostituzione, maltrattamenti e riduzione in schiavitù.

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La mattina del 25 giugno scorso una giovane ventunenne si presentava negli Uffici della Squadra Mobile, denunciando che, dal mese di aprile dello scorso anno, era vittima di violenze e di maltrattamenti di ogni genere ad opera del rumeno poi fermato, il quale l’aveva costretta anche a prostituirsi. La donna, che appariva fisicamente e psicologicamente provata, dopo essere stata confortata e messa proprio agio dai poliziotti, raccontava loro di aver conosciuto il giovane straniero occasionalmente e di aver iniziato con lui una relazione. Credendo nelle buone intenzioni iniziali del giovane, la malcapitata lasciava la casa dei suoi genitori, andando a vivere con il medesimo, in una stanza di uno stabile di via Cavallotti.

Da qual momento, lo stesso cittadino rumeno non esitava ad usarle quotidianamente violenze sia fisiche che psicologiche, inducendola in uno stato di terrore. In particolare, dal racconto della donna, emergeva che il cittadino rumeno l’aveva costretta a prostituirsi anche quando aveva saputo che era incinta, non esitando a percuoterla allorquando la giovane donna si era rifiutata di farlo. Sulla base di tale racconto venivano diramate le ricerche dell’uomo che veniva poi rintracciato nel suo appartamento.

Al termine delle formalità di legge il predetto veniva associato alla locale casa Circondariale a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente, mentre la giovane donna veniva collocata in una struttura protetta per donne vittime di violenza.

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