ILVA Taranto
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Si alternano burrasche e schiarite sull’orizzonte dell’ILVA, il colosso siderurgico che affronta in questi mesi la fase forse più critica della sua storia. La crisi di liquidità (forse) scongiurata dal provvedimento del governo che garantiva il cosiddetto “prestito ponte”, la condanna del vecchio management, che in qualche modo è anche la chiusura morale di un certo capitalismo all’italiana assistito e rifocillato con risorse pubbliche, e oggi l’annuncio da parte di Federica Guidi, Ministro dello Sviluppo Economico, che per lo stabilimento tarantino ci sono quattro o cinque manifestazioni di interesse che sono in uno stadio di selezione avanzato.

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Se si tratti di aziende interessate a portare avanti la produzione dello stabilimento ILVA di Taranto adeguandolo alle recenti prescrizioni ambientali oppure di concorrenti che con l’acquisto mirano a sbarazzarsi di un competitore “pesante“ non è – ovviamente – dato di saperlo, il Ministro ha affermato che si tratta di ‘‘serie, serissime manifestazioni di interesse” e che tra queste c’è la già nota Arcelor Mittal, gruppo straniero che già da tempo ha dichiarato il suo interesse a rilevare l’ILVA.

Tra i possibili acquirenti dovrebbero però esserci – a detta del Ministro – anche aziende italiane ma di nomi, in questa fase non se ne fanno. Quello che invece il Ministro ha specificato è che il rilancio dell’Ilva passa attraverso una nuova soluzione industriale che il Governo sta valutando, soluzione che ha come duplice obbiettivo la “massima occupazione e la massima capacità produttiva” nel rispetto – è sempre bene sottolinearlo – del piano ambientale approvato.

La priorità immediata è però ancora la ricerca di risorse economiche fresche ed affidabili, per fare fronte alla crisi di liquidità dell’azienda in modo di “proiettarla verso una nuova compagine azionaria e una nuova soluzione industriale” anche perché – a detta del Ministro Guidi – “l’Ilva è un’azienda che può stare sul mercato ed essere ancora molto competitiva perché ha ancora capacità per eccellere dal punto di vista della produttività

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