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Continua l’odissea delle barbatelle pugliesi, la cui esportazione era stata broccata dall’Unione Europea per timore che potessero essere veicolo di contagio del batterio della Xylella. Dopo le ultime decisioni assunte dalla UE, diverse le interpretazioni degli effetti che si avranno su questo importante mercato. Il Comitato Fitosanitario ha infatti dato il via libera senza restrizioni alla commercializzazione delle barbatelle di vite salentine su tutto il territorio europeo, autorizzando l’uso di uno specifico trattamento a caldo prima della vendita.

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Per Rosa D’Amato, eurodeputata del Movimento 5 Stelle, “A causa della xylella, la UE condanna definitivamente il mercato pugliese delle barbatelle”. La pentastellata ionica ha dichiarato: «Si’ alla commercializzazione delle barbatelle, ma solo dopo il trattamento con acqua calda. E’ quanto ha stabilito la Commissione europea che oggi ha varato delle modifiche alle misure richieste all’Italia per fronteggiare l’emergenza Xylella in Puglia. Queste modifiche potevano essere una buona occasione per rivedere delle scelte sbagliate, ma purtroppo è stata un’occasione persa. Stabilire solo oggi, con mesi di ritardo, che la commercializzazione delle barbatelle è possibile solo dopo la termoterapia, significa di fatto bloccare definitivamente l’export. Il trattamento comporta costi e tempi aggiuntivi, incompatibili con le ragioni di mercato. La burocrazia europea si è mossa con estrema lentezza, seguendo i ‘consigli’ francesi e condannando la viticoltura pugliese.»

La D’Amato attacca anche su un altro punto: «Abbiamo appreso che il commissario Andriukaitis si sia lamentato con il ministro Martina dei ritardi nell’attuazione delle misure anti-Xylella in Puglia ancora prima che la visita degli ispettori fosse terminata. Non vorrei che, a prescindere dagli enormi danni che stanno subendo gli agricoltori pugliesi, Bruxelles abbia già pronta una procedura d’infrazione contro l’Italia. Il governo sia trasparente almeno su questo punto. Noi, dal canto nostro, daremo battaglia per fermare questo ulteriore schiaffo al nostro territorio e alla nostra economia».

Diversa l’opinione del senatore salentino Dario Stefàno, che ha dichiarato: «Ha prevalso il buonsenso. Finalmente l’Ue ha battuto un colpo e le viti del Salento possono nuovamente tornare a viaggiare in tutta Europa. E’ una decisione che offre sicuramente un po’ di ossigeno al vivaismo vitivinicolo pugliese, già duramente provato da un lungo periodo di blocco imposto per l’emergenza Xyella, ma che mi auguro possa essere intesa come temporanea. Nel frattempo è necessario continuare con determinazione ad approfondire la vicenda con studi e ricerche scientifiche per togliere qualsiasi dubbio sulle possibilità di contagio del batterio rispetto ad altre specie vegetali ed offrire presto alle aziende la possibilità di ritornare ad operare sul mercato con serenità, senza accorgimenti e procedure onerosi in termini di tempo e denaro.

La soluzione dello specifico trattamento a caldo, autorizzato dal Comitato e necessario prima della commercializzazione, è infatti da considerarsi il male minore. Pertanto invitiamo le aziende ad organizzarsi al meglio per rendersi disponibili ad accolgliere eventuali ispezioni nei campi, anch’esse previste, ed evitare di concedere alibi e pretesti. Alla Regione Puglia chiediamo invece – conclude Stefàno – di immaginare e definire qualche forma di sostegno per permettere ai produttori di assolvere questo impegno in modo più agevole, con la speranza che si torni, nel più breve tempo possibile, ad una situazione di normalità».

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