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«La decisione del Tribunale di Milano di sbloccare le risorse finanziarie, sottoposte a sequestro preventivo, per il risanamento ambientale dell’Ilva di Taranto rappresentA un fatto eccezionale dal punto di vista giuridico e sancisce in modo evidente l’applicazione del sacrosanto principio secondo cui “chi inquina paga”.» Lo afferma in una nota il consigliere regionale PD Michele Mazzarano.

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«Il tribunale – prosegue Mazzarano – spiega con chiarezza che nel conflitto tra i diritti proprietari e gli interessi costituzionalmente rilevanti al diritto all’ambiente salubre, al lavoro e alla salute, i secondi primeggiano sui primi.

Siamo di fronte ad una decisione di grande rilievo giuridico resa possibile dalla forza legislativa dei provvedimenti che i Governi Letta e Renzi hanno messo in fila e dal lavoro correttivo svolto dal parlamento e in modo particolare dai parlamentari del Pd.

Lo sblocco dei 1.2 miliardi di Euro di risorse – nota Mazzarano – viene accolto con un grande sospiro di sollievo. Una decisione diversa avrebbe fatto ripiombare Taranto in una drammatica spirale che avrebbe messo in angoscia migliaia di famiglie di lavoratori e azzerato le speranze di chi crede che si possa conciliare produzione e salute.

Ora – conclude il consigliere regionale PD Michele Mazzarano – bisogna accelerare sulla strada del risanamento ambientale dello stabilimento e della rigorosa ottemperanza, in un cronoprogramma certo, delle prescrizioni dell’AIA.
Non ci sono più alibi. Non c’è più tempo da perdere

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