proteggere i bambini
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Con l’arrivo dell’ estate è tempo di vacanze, sole e mare. E puntualmente arrivano le richieste e i consigli su come proteggere i bambini e salvaguardare la salute dei più piccoli con l’arrivo del caldo.

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Una lettrice di Gir scrive per la rubrica “Il Medico risponde“: “Vorrei sapere come posso aiutare i miei bambini nel soffrire il meno caldo possibile nel periodo che sta arrivando. Ho un neonato di 5 mesi e un piccolo di tre anni. Grazie. Anna C.

Proteggere i bambini dal caldo

Pare scontato dirlo ma non c’è nessuna controindicazione a portare neonati e bambini in salute al mare. Bisognerebbe però fare una precisazione a monte. E’ fortemente sconsigliato, durante i viaggi per raggiungere luoghi balneari o di montagna, tenere per molto tempo i bambini in macchina a causa dell’ aria rarefatta che si crea nell’ autoveicolo.

Sarebbe indicato, in caso di viaggi lunghi, fare molte soste per rinfrescarsi.

Proteggere i bambini dal sole

Giunti alla meta è bene, soprattutto nei primi mesi di vita tenere i piccoli quanto più possibile all’ombra. I bambini di età inferiore a 6 mesi dovrebbero stare solo all’ombra evitando l’esposizione diretta al sole. L’orario per stare in spiaggia non deve assolutamente comprende il periodo compreso tra le 11:00 e le 15:00 per il forte rischio di colpi di calore, colpi di sole, disidratazione e scottature.

Sarebbe utile far indossare ai bambini un cappellino con visiera o occhialini da sole di qualità (se il bambino è più grande e può indossarli) ed una magliettina possibilmente di colore bianco, che riflette i raggi solari. Sono controindicati gli indumenti scuri che al contrario assorbono.

Se il bambino è di carnagione chiara con capelli biondi o rossicci sarebbe utile fargli indossare una magliettina chiara a maniche lunghe e pantaloncini lunghi.

La crema solare

A queste precauzioni andrebbe obbligatoriamente aggiunto l’ utilizzo di una crema schermante. La regola è semplice più riesce a schermare e meno rischi si corrono. Bisogna però fare attenzione a spalmare la crema. Infatti se se ne spalma molta, lasciandone sulla cute del bambino uno spesso strato, si crea un danno perché la pelle non riesce a respirare ed il bambino si brucia. Se al contrario si massaggia molto fino a farla assorbire tutta, l’ applicazione rischia di essere insufficiente.

Bisogna applicare la crema ad intervalli di tempo regolari, non superando mai le 2 ore di tempo tra una applicazione e l’altra. I protettori solari tuttavia non dovrebbero essere applicati sui bambini con età inferiore ai 6 mesi. Molto importante poi è stare attenti ai riflessi che possono derivare sia dall’ acqua del mare che dalla sabbia. Infatti sappiamo benissimo che se stiamo molto tempo in acqua ci “bruciamo” più facilmente la faccia.

Questo perché il mare riflette sul nostro viso i raggi del sole. Anche la sabbia è in grado di riflettere i raggi del sole. Altra cosa molto importante è quella di fare particolare attenzione ai giorni in cui vi è poco sole e molte nuvole. Potremo avere la sensazione di poterci esporre ed esporre i nostri bambini tranquillamente senza alcuna protezione. Niente di più sbagliato! Infatti le nuvole lasciano passare oltre l’80% delle radiazioni solari. Questo discorso vale anche per l’ombrellone.

Pertanto sarebbe controindicato lasciare un neonato o un bambino per ore sotto l’ombrellone pensando di tenerlo al sicuro. La lunga esposizione anche sotto l’ombrellone può essere nociva.

I primi giorni di mare

Particolare attenzione deve essere fatta soprattutto durante i primi giorni di mare. I neonati dovrebbero rimanere in spiaggia solo alcuni minuti. Poi si può gradualmente aumentare poco alla volta la durata dell’ esposizione nei giorni successivi. Sarebbe utile tuttavia cercare di non superare mai le 2 ore continuative.

Acqua e sali minerali

Importantissimo infine è bere molto, non solo acqua ma anche succhi di frutta, frullati e sostanze liquide possibilmente non gassate. Se si suda molto sarebbe opportuno non bere solo acqua ma bisognerebbe bere bevande contenenti sali minerali.

Infatti quando si suda, si perdono liquidi e sali, che sono presenti nel sudore (infatti il sudore è salato). Se beviamo tanta acqua finiamo paradossalmente col diluire i sali presenti nell’ organismo generando possibili squilibri elettrolitici.

Quando fare il bagno dopo aver mangiato

Un quesito molto dibattuto è poi quello circa il tempo che deve intercorrere fra la fine del pasto ed il bagno in mare. La paura è quella che il bagnante dopo aver mangiato possa avere una congestione digestiva, cioè che del sangue utilizzato a livello dell’apparato digerente per i normali processi digestivi essendo “dirottato” a livello muscolare a causa del movimento in acqua provochi gravi conseguenze intestinali.

Ma questo chiaramente non è dovuto all’ acqua ma all’attività muscolare e alla circolazione, all’ esercizio fisico. Pertanto quindi se non si nuotano i 100 metri stile libero a ritmo di primato del mondo e si entra in acqua per fare un bagno tranquillo non si corre nessun rischio e lo si può fare anche subito dopo aver mangiato. Quindi rispettando alcune semplici regole al mare non correremo mai rischi né noi e né i nostri bambini.

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