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In occasione del Terzo centenario della morte del santo concittadino Francesco de Geronimo (Grottaglie, 17 dicembre 1642- Napoli, 11 maggio 1716), grande apostolo, taumaturgo e missionario a Napoli, è stato pubblicato a cura di Francesco Occhibianco un volume di 294 pagine (disponibile, al momento, in modalità “on demand” sul sito www.lulu.com) che offre ai lettori una Guida completa al Santuario di san Francesco de Geronimo (ubicato nel centro storico di Grottaglie) e al tempo stesso racconta la storia dei Padri Gesuiti nella città della ceramica, attraverso una galleria di sacerdoti, alcuni dei quali morti in concetto di santità (Giuseppe Coppa, Agostino Liguori), altri noti in campo nazionale, come Nicola Miozzi, un pioniere dell’illuminazione elettrica o i poeti Michele Ignazio D’Amuri e Salvatore Mario Trani.

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Già prima del 1806, anno della beatificazione, si voleva trasformare in chiesa la piccola abitazione dove nacque il santo (figlio primogenito di Gian Leonardo e Gentilesca Gravina) e fu acquistata dal principe di Cursi e duca di Grottaglie Giacomo Caracciolo Cicinelli. La chiesa (divenuta Santuario nel 1941), fu progettata dall’architetto gesuita Giovanni Battista Iazeolla e costruita in vista della canonizzazione (Roma, 26 maggio 1839) tra il 1832 e il 1838, accanto alla Casa natale del santo, appartenente all’Ordine della Compagnia di Gesù. La prima pietra fu benedetta nel 1830 dall’allora arcivescovo di Taranto Giuseppe Antonio De Fulgure: le offerte dei grottagliesi e il lascito testamentario del canonico Francesco Saverio Paritaro servirono a pagare le maestranze, provenienti anche dalle vicine Francavilla Fontana e Ostuni. Il volume si sofferma sulle tele donate dal re Ferdinando II delle Due Sicilie (tra cui la Crocifissione di Marco Pino e il Martirio di San Bartolomeo di Cesare Fracanzano), sulle reliquie del santo (la veste, la berretta, il sangue) presenti nel piccolo Museo Degeronimiano e su tante curiosità che riguardano il Santuario: dal “buco” dove il santo, ancora neonato, (sfuggendo dalle mani della balia) cadde, urtando la testa, e dal quale si ricava la polvere prodigiosa, alla madia dove avvenne la moltiplicazione dei pani; dalla finestra dove ogni 17 dicembre entra un raggio di sole, al quadro della “Madonna di Pompei”, donato ai Padri Gesuiti dal beato Bartolo Longo, spesso a Grottaglie, in visita alle nipoti Peluso, in quella splendida “casina”, in piazza Delle Regioni, che purtroppo è stata abbattuta nel 2005 per fare spazio ad una palazzina.

L’autore, da sempre vicino (ed affezionato) ai Padri Gesuiti, ha pubblicato nel 2003 “Gli scritti di San Francesco de Geronimo” (256 pagine), che hanno consentito, nel 2006, lo svolgimento di un convegno nazionale (a cura del professor Mario Spedicato dell’Università di Lecce) e la pubblicazione degli Atti (Panico Editore, 383 pagine). Ha inoltre pubblicato articoli su “Gesuiti in Italia”, “Societas”, “Tornate a Cristo”. «La presenza dei Gesuiti a Grottaglie è stata (e continua ad esserlo) un valore aggiunto per la città e i religiosi hanno contribuito alla crescita morale e culturale dei grottagliesi. La vecchia Residenza (che per un periodo fu anche trasformata in caserma dei Carabinieri) fu un’importante sede, a livello regionale, degli Esercizi Spirituali al clero e per questo Grottaglie fu frequentata dal fondatore dei Rogazionisti padre Annibale Di Francia (canonizzato nel 2004), don Eustachio Montemurro, fondatore delle Suore Missionarie del Sacro Costato. Un intero paragrafo è dedicato alla figura della grottagliese madre Teresa Quaranta, che si formò grazie ai gesuiti (padre Gennaro Bracale) e fu la prima ad indossare l’abito delle Suore Missionarie del Sacro Costato, nonché fu la Madre Generale dell’Ordine. Il primo gesuita (lo scienziato Nicola Miozzi) soggiornò dal novembre del 1947 al maggio 1848; la prima comunità si stabilì nel 1851 (con il mitico padre Quintino Raho). Poi, nel 1860 i Padri furono cacciati a causa di un decreto di Garibaldi e rientrarono a Grottaglie nel 1897 (i padri Felice Tanzarella e Guglielmo Celebrano, e via via tutti gli altri)».

L’autore ricostruisce, attraverso una cospicua documentazione di archivio, l’arrivo del Corpo di san Francesco a Grottaglie (il 26 agosto 1945), in seguito ad una “peregrinatio” organizzata dal padre Provinciale Alberto Giampieri. Le reliquie appartenevano a Napoli, dove erano venerate nella cappella dove campeggia la straordinaria opera scultorea di Francesco Jerace, e lì dovevano ritornare. La mancata restituzione aprì una “querelle” tra il padre Salvatore Pezza, allora superiore, e la Comunità di Napoli (in particolare il padre Armando Juè, direttore dell’Opera dei Ritiri di Perseveranza): alla fine la Santa Sede (con disposizione pontificia a firma del cardinale Carlo Salotti) decretò la permanenza definitiva del Corpo a Grottaglie: al Gesù Nuovo fu inviata una reliquia insigne, quella del braccio destro. Il volume è ricco di foto in bianco e nero, molte delle quali inedite.
In corso di pubblicazione è anche il volume San Francesco de Geronimo. La vita, le prediche, i miracoli del grande missionario della Compagnia di Gesù, circa 350 pagine, la cui uscita avverrà nel prossimo autunno.
Grottaglie, 26 luglio 2016

SCHEDA BIOGRAFICA
L’AUTORE – Francesco Occhibianco, nato a Grottaglie nel 1972, giornalista pubblicista, saggista, storico. Dal 1999 è corrispondente del “Nuovo Quotidiano di Puglia”. Dal 2006 è docente di Lettere nella Secondaria di primo grado.
PUBBLICAZIONI
– La Masseria “Monti del Duca”, Tipografia Ettorre, Grottaglie 1997, pp. 71.
– Padre Vincenzo Campagna S.I., Grottaglie 2001, pp. 32.
– Elogio del naso, Nicola Calabria editore, 2002, pp. 139.
– Gli scritti di san Francesco de Geronimo, La voce di Grottaglie, Grottaglie 2003, pp. 254.
– La gallina fa coccodè, Bastogi editore, Foggia, 2005, pp.167.
– Il ciliegio di Washington: legalità, sicurezza e patrimonio rurale, Locorotondo editore, pp. 223.
– Il santissimo Crocifisso tra fede e tradizione- Monteiasi, Quaderno di ricerche e riflessioni, Istituto Comprensivo Leonardo da Vinci- Monteiasi, Tipografia Ettorre, Grottaglie 2012, pp. 36.
– La scuola si racconta, attraverso la voce dei protagonisti (Annuario scolastico 2011/2012), Tipografia Ettorre, Grottaglie 2012, pp. 157.
– Come “non” perdere le elezioni. Dizionario semiserio dalla A alla Z. #Amministrative 2006: il caso di Grottaglie, maggio 2016.
SAGGI
-Dal pergamo alle piazze. L’arte della sacra eloquenza negli Scritti di san Francesco de Geronimo, in «Nelle Indie di Quaggiù», a cura di Mario Spedicato, Edipan, 2006, pp. 241- 266.
-I riti della Settimana Santa a Grottaglie, in «Settimana santa a Grottaglie. Riti religiosi e tradizione popolare», a cura di D. De Vincentis, Grottaglie 2009, pp. 14-18.
-Il massaro di Monteiasi Bonafede Gerunda, un astuto eroe popolare realista, in «Umanesimo della pietra», Martina Franca, luglio 2012, pp. 79-96.

SCHEDA SINOTTICA DEL VOLUME
Storia del Santuario di san Francesco de Geronimo e dei Padri Gesuiti a Grottaglie
Premessa. 1.1. Il testamento olografo del canonico Francesco Saverio Paritaro (1739-1828). – 1.2. Visita a Grottaglie dei gesuiti Giuseppe Vulliet (1779-1831), Nicola Sorrentino (1786-1870), il venerabile Luigi Maria Solari (1795-1829). – 1.3. La Casa natale del santo: la porta d’ingresso, la finestra, il pozzo. – 1.4. La costruzione della chiesa, progettata dall’architetto gesuita Giovanni Battista Iazeolla (1806-1859). – 1.5. La polvere miracolosa del pavimento sul luogo dove cadde il santo. 1.6. Il Processo di Canonizzazione a Taranto: a) La guarigione di Gaetano Santoro; b) La guarigione di Maria Giuseppa Greco; c) Roma, 26 maggio 1839: la solenne cerimonia della canonizzazione. – 1.7. San Francesco de Geronimo, patrono principale di Grottaglie. – 1.8. Lo scienziato Nicola Miozzi S.I. (1811-1872), un pioniere dell’illuminazione elettrica. – 1.9. La prima comunità dei Gesuiti a Grottaglie (1851) e la costruzione della Residenza di via Spirito Santo. – 1.10. Il dono del re Ferdinando II delle Due Sicilie. 1.11. Le due Ossa della clavicola e la cacciata dei Padri Gesuiti (1860). – 1.12. La statua d’argento di san Francesco de Geronimo. – 1.13. Il ritorno a Grottaglie dei Padri Gesuiti. -1.14. Padre Felice Salvatore Tanzarella (1851-1931). 1.15. Il benefattore Vito Nicola Mummolo (1835-1898) e la permuta con il Comune. -1.16. Il beato Bartolo Longo (1841-1926) a Grottaglie. Il quadro della Madonna di Pompei. -1.17. Padre Giuseppe Coppa (1860-1902), apostolo di Grottaglie. -1.18. Grottaglie, un centro di spiritualità: le opere dei Gesuiti. -1.19. Nella Residenza dei Gesuiti di Grottaglie, un intreccio di storie e di vite. Padre Gennaro Bracale (1865-1933), il servo di Dio di don Eustachio Montemurro (1857-1913), sant’Annibale Maria Di Francia (1851-1927). -1.20. La suora grottagliese madre Teresa Quaranta (1884-1968). -1.21. Il Secondo centenario della morte di san Francesco de Geronimo: i festeggiamenti a Grottaglie. – 1.22. Le solenni onoranze al Gesù Nuovo di Napoli. – 1.23. Padre Agostino Liguori (1860-1940) e le rivincite dell’umiltà. – 1.24. Marmi e pitture nella cappella del santo. – 1.25. Nel 1941 la chiesa diventa «Santuario». – 1.26. Il Provinciale dei Gesuiti Alberto Giampieri (1907-1990), padre Salvatore Pezza (1899-1974) e l’arrivo a Grottaglie del Corpo di san Francesco de Geronimo. – 1.27. La permanenza a Grottaglie del Corpo di san Francesco. Il ruolo di monsignor Ferdinando Bernardi (1874-1961), arcivescovo di Taranto. – 1.28. La Disposizione pontificia, la lettera aperta del vicario generale della Compagnia di Gesù Norberto de Boynes (1870-1954) e l’augurio del nuovo Generale Jean-Baptiste Janssens (1889-1964). – 1.29. Il rivestimento di cera delle Ossa del santo. La bambagia che ha toccato le reliquie. La monumentale urna di bronzo. – 1.30. Il Museo degeronimiano: le camere della Casa natale del santo e la sacrestia. – 1.31. Il “sogno” del padre Pezza: la processione dei tufi e l’Opera degeronimiana.
I Padri Gesuiti a Grottaglie, dagli anni Cinquanta ai nostri giorni
2.1. Umberto Napoleone S.I. (1902-1975) e Gaetano Causa S.I.(1912-2005). – 2.2. I superiori Pio Della Monica (1910-1964) e Vincenzo De Francesco (1885-1974). – 2.3. Salvatore Manzo S.I. (1921-2005) e la nascita del Centro Giovanile «San Francesco de Geronimo» a Monticello. – 2.4. I fratelli coadiutori Francesco Paolo Garganese (1883-1970), Nicola Capone (1905-1977) Luigi Alemanno (1926-1997). – 2.5. I “magnifici quattro”: i missionari Cosimo Guida (1906-1983), Martino D’Arcangelo (1898-1984), Giuseppe Angelè (1904-1978) e Gaetano Iannaccone (1918-2011). – 2.6. Il poeta Michele Ignazio D’Amuri (1910-1986). 2.7. I padri Michele Pontari (1943-1996), Francesco Santoro (1914-1995), Vincenzo Campagna (1916-2001). – 2.8. L’ermellino d’Ischia: il poeta Salvatore Mario Trani S.I. (1918-2009). – 2.9. Una visita illustre: il Generale Peter Hans Kolvenbach. – 2.10. Padre Salvatore Discepolo (1927-2013). – 2.11. I padri Michele Corcione (1918-2016) e Valentino Gutierrez (1921-2016). – 2.12. La Cappella cimiteriale dei gesuiti a Grottaglie. – 2.13. Il restauro conservativo della cupola del Santuario e le Sale espositive degeronimiane.

APPENDICE:
A/ La vera effigies del santo: la maschera mortuaria
B/ La veste del padre Francesco de Geronimo
C/ Il sangue di san Francesco de Geronimo
D/ I Processi di beatificazione e canonizzazione: 1. Il testamento di don Francesco Bassano, barone di Tufillo. Apertura del Processo Diocesano (1716); 2. Conclusione del Processo Diocesano (1725): lettera dell’arcivescovo di Napoli cardinale Francesco Pignatelli (1652-1734) al Beatissimo Padre Benedetto XIII; 3. la richiesta del re Carlo VI d’Asburgo e il Decreto sulle virtù eroiche (2 maggio 1758); 4. La prima ricognizione delle Ossa; 5. La conclusione della Positio super dubio (1767); 6. I tre miracoli per la beatificazione: a) La guarigione di Teresa, figlia di don Adriano Ulloa, duca di lauria e della duchessa Elena de Guevara; b) Il dottor Giovanni Ambroselli: un celeberrimum ac evidentissimum miracolum; c) Suor Maria Angela Rispoli, monaca della Santissima Nunziata di Massa. 6. Il Decreto di beatificazione (1806) e seconda ricognizione delle Ossa; 7. Un solenne triduo con musiche del compositore Giovanni Paisiello (1740-1816); 8. Il Servo di Dio Paolo Capelloni S.I. (1776-1857) e la traslazione delle Ossa del beato Francesco de Geronimo da Roma a Napoli; 9. Terza ricognizione delle Ossa (1840). Il mezzobusto d’argento.
E/ La devozione dei gesuiti di Grottaglie per il Servo di Dio Raffaele Manca S.I. (1693-1741)
F/ Il santo e la sua immagine: Francesco de Geronimo nell’iconografia dei secoli XVIII-XX: 1. La prosopografia del padre Francesco de Geronimo; 2. Le incisioni tedesche e italiane: b) Cinque incisioni conservate al Fine Arts Museums di San Francisco, in California; c) Le tavole della Raccolta di Alfonso Muzzarelli e quelle di Raffaello Morghen (1758-1833); d) Le illustrazioni a partire dal 1839, anno della Canonizzazione; 3. I ritratti ad olio; 4. Il potere taumaturgico delle immagini; 5. La scultura di Francesco Jerace (1853-1937); 6. Il monumento di Giovanni Ardini (1884-1950)
G/ Il de Geronimo e i pittori del Sei-Settecento napoletano: 1. L’incontro con Francesco Solimena (1657-1747); 2. Paolo de Matteis (1662-1728), un pittore di talento; 3. Paolo de Matteis e il ritratto mancato; 4. Le testimonianze pittoriche di Paolo de Matteis a Grottaglie; 5. Lorenzo Vaccaro (1655-1706) e la statua equestre di Filippo V di Spagna (1683-1746); 6. L’ingresso degli Austriaci a Napoli (1707). Il “sacco” della libreria di Antonio Bulifon (1649-1714); 7. Il de Geronimo, Giacomo Del Po (1652-1726) e la Consulta circa la fabbrica del Gesù; 8. Le similitudini artistiche
L’Album dei ricordi: alcune delle più strette collaboratrici dei Padri Gesuiti di Grottaglie

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