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Ore 08.35.
Siamo nel centro storico di Grottaglie.
Strada bloccata.
Una macchina parcheggiata mi impedisce il passaggio.
Non c’è nessuno vicino.
Sono costretta a richiamare l’attenzione del proprietario suonando il clacson, da grande maleducata in quanto è disturbo della quiete pubblica.

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Nel frattempo chiamo i vigili: “Mi dice la via…signora?”
“Si certo…ma vi prego di essere celeri perché devo andare a lavorare e sono in ritardo..”

Considerando l’ubicazione della via, dal loro Ufficio, sono praticamente 5 minuti di strada a piedi…
Nel frattempo, dopo svariate clacsate, spunta fuori un gentiluomo con un pantaloncino, a torso nudo, sporco di tufo…ipotizzo operaio di una casa lì vicino.

Senza nemmeno una parola, un “chiedo scusa”, “mi dispiace”, mi guarda scocciato, valuta il passaggio libero e la distanza per appurare se sono una rompiscatole donna che non sa guidare o se effettivamente non posso passare, poi, con un calcio sposta una busta di immondizia che qualcuno ha lasciato dietro la ruota della sua autovettura,sale in macchina e la sposta in retromarcia per farmi passare e poi rimetterla allo stesso posto, con un contorno di sguardi d’odio e bestemmie tra le labbra.

A pochi metri, un parcheggio enorme vuoto.

Questa è la Grottaglie che non voglio.

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