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«Evergreen ha comunicato, con una lettera ufficiale inviata ai clienti, che dal 20 Maggio sposterà il servizio settimanale delle navi “Feeder” a Bari verso il Pireo con il nuovo servizio PSI (Piraeus-South Italy) e garantirà la connessione import-export con i servizi oceanici per l’Estremo Oriente e Intramed per i porti del Mediterraneo.» Lo scrive in una nota il consigliere regionale Pd Michele Mazzarano.

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«Lo stesso servizio – ricorda Mazzarano – che avrebbe dovuto garantire il minimo della movimentazione merci nel Porto di Taranto. A leggerla così, questa notizia, vi è la implicita incitazione alla demonizzazione dell’atteggiamento della Evergreen. E forse questa è la reazione più semplice e banale che si possa avere. Il porto di Taranto è stato lungamente oggetto di una retorica sulla geopolitica e sui destini della globalizzazione che finivano per attribuire valore al nostro Porto Hub. Per qualche anno è stato persino oggetto di disputa ideologica con una parte intransigente del universo ambientalista che, con veste governativa, si opponeva ad alcune opere di ammodernamento perché lesive del mare e dei fondali. A lungo si è discusso della scarsa certezze delle risorse economiche destinate ad esso. Da qualche anno si è posata la polvere delle polemiche. Nel frattempo le risorse, circa quattrocento milioni di Euro, sono state recuperate appieno e al manager che ne ha la responsabilità si attribuiscono persino poteri commissariali. Il Ministro Del Rio fa continuamente mostra di tenere a cuore il Porto di Taranto.

Ma nonostante ciò il grande cantiere dell’ammodernamento che renderebbe competitivo il porto, non parte. Eppure un porto di transhipment dovrebbe fare una cosa semplice semplice: far arrivare e aprire i container.

Se arrivassero e si aprissero i container – conclude Mazzarano, si aprirebbe un mondo nuovo di sviluppo e lavoro. Se arrivassero e si aprissero i container, si aprirebbe un futuro di lavoro a tanti ragazzi a partire da quei cinquecento che a maggio vedono scadere la cassa integrazione

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