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«Nel “Manuale empirico della Politica operativa”, alla specifica voce, si legge: “dicesi azzeramento della Giunta comunale il provvedimento triste, con cui il Sindaco in carica scioglie quell’Assemblea, riconoscendo implicitamente di non poterla ancora governare e ritenendo che essa non sia più rappresentativa della maggioranza consiliare”.» Lo ricorda una nota dei Movimenti civici e politici “Libera…Mente” e “Utòpia” di Grottaglie, che prosegue ricordando che: «Il Manuale di seguito annota: “l’azzeramento della Giunta comunale può anche avvenire per dimissione di tutti gli Assessori”. “In questo caso, il Sindaco, se non la provoca e la guida, ne subisce l’iniziativa politica”.

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Tuttavia – prosegue la nota – la Giunta comunale deve essere quanto prima ricostituita e il Sindaco stesso deve nominare i nuovi componenti, attraverso un percorso di concertazione politica, sentendo, all’interno, i Gruppi consiliari e, all’esterno, i corrispondenti Partiti o Movimenti.
Consapevolmente il Manuale raccomanda: “se l’eventualità (o richiesta) di azzeramento della Giunta comunale si verificasse alla fine del mandato, attenzione, perché gli scenari collegati diventerebbero plurimi e sensibili”. “Infatti, non di rado, i Partiti e i Movimenti, a ridosso della scadenza elettorale, chiedono siffatto azzeramento soltanto per fare spazio in quel consesso ai propri campioni, che volentieri nella fattispecie occupano quelle posizioni di potere e di interesse, al mero fine di garantirsi una futura candidatura nonché di facilitare la relativa personale raccolta dei voti”.

A Grottaglie – affermano i Movimenti civici e politici “Libera…Mente” e “Utòpia” – sta accadendo di peggio. Il Sindaco, strada facendo, a meno di un anno dalle elezioni, ha perso un altro pezzo della sua Giunta e gli attuali accadimenti lo pongono di fronte a critiche decisioni. O ricompone subito l’Esecutivo, con le nomine necessarie e secondo i giusti criteri, magari assegnando le deleghe scoperte a tecnici di settore; o, in autogol, licenzia pericolosamente tutta la Giunta comunale e apre a un poco edificante mercato di improbabili personaggi, compreso quel personaggio in ultimo evocato dalla precedente amministrazione e adesso ritenuto idoneo alla missione impossibile.
Comunque sia. Attorno a tutto questo, si muovono gli egoistici intenti di molti. C’è chi spera in qualche mossa falsa del Sindaco, per bollire definitivamente la maggioranza uscente. C’è chi, con tattica opportunista, auspica duelli e scontri diretti, al semplice scopo di ridurre, in autoselezione, i pretendenti e i competitori elettorali. C’è, in ultimo, chi temporeggia e quasi la vuol buttare in rissa, credendo in una favorevole e rigeneratrice, quantunque dispersiva, confusione. Insomma, ce ne fosse uno normale e leale in questa “brancaleonina” armata paesana.

Per fortuna, nel fantasioso “Manuale empirico della Politica operativa”, richiamato in apertura, viene suggerito al Sindaco un rimedio: il saggio agire. “Quando in politica la situazione si ingarbuglia assai, se non si è pronti e disposti all’atto carismatico o eroico, non conviene né difendersi né attaccare, piuttosto conviene arrendersi agli eventi”. In questo caso, la resa in attesa è appunto la soluzione più tattica, benché non strategica.

Caro Sindaco – conclude la nota dei Movimenti civici e politici “Libera…Mente” e “Utòpia” di Grottaglie, lasci che i Partiti e i Movimenti, che pretendono l’azzeramento della sua Giunta, ritirino essi stessi i loro Assessori e così dimostrino di avere il pieno controllo della situazione contingente. Poi apra rapidamente le consultazioni, chieda le indicazioni dei nomi, vietando la riproposizione degli Assessori già bocciati e defenestrati, e, una volta tanto, sia garante delle scelte che responsabilmente e in totale autonomia vorrà fare. Altrimenti, non crei altre sofferenze, ponga fine alla attuale esperienza amministrativa. “Stretta è la soglia, larga la via, dite la vostra che ho detto la mia”.

Ma guardate un po’ a cosa si deve assistere, quando invece, ogni giorno, ognuno di noi affronta problemi veramente seri, per guadagnarsi almeno una decorosa e onesta sopravvivenza!»

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