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Dopo una breve visita la centro storico di Grottaglie, il leader di Energie Per l’Italia Stefano Parisi, accompagnato dal segretario regionale Valerio Ricci, dalla responsabile sanità Cinzia Cavallo e dal coordinatore cittadino Ciro Marseglia,ha tenuto la programmata conferenza stampa nella sala convegni del Castello Episcopio.

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Alla presenza di un nutrito gruppo di simpatizzanti e rappresentanti delle forze politiche sociali e del tessuto produttivo. Erano presenti il consigliere comunale Alfonso Manigrasso, il segretario regionale di Lega Sud Ausonia, Giovanni Patronelli, il presidente del consorzio dei ceramisti Antonio Lagrotta, e rappresentanti degli agricoltori, con cui si è intrattenuto dopo la conferenza stampa.

La scelta di essere in Puglia e nella provincia di Taranto, in particolare, «testimonia la volontà di far conoscere le proposte di Energie per l’Italia per il sud, sud dimenticato ed utilizzato solo come bancomat elettorale, speculando sulle carenze ed esigenze spesso create ad arte.» ha detto nel suo intervento Stefano Parisi. Ha inoltre aggiunto: «abbiamo lavorato un anno, ci siamo radicati in tutta Italia e particolarmente in Puglia. Puntiamo a riportare tanta gente al voto, durante i prossimi appuntamenti elettorali, la gente che ha smesso di votare. Energie per l’Italia, si colloca nel centrodestra di ispirazione popolare, ma sentra tralasciare la matrice popolare.
L’obiettivo è anche giungere ad una forza politica nuova, che riprenda degli obiettivi di libertà economica e di sicurezza degli italiani.»

Per ciò che riguarda le prossime candidature «saranno candidature dal basso, radicate sul territorio, non calate dall’alto dalle segreterie dei partiti. E’ importante proporre nomi che hanno esperienza a livello locale. Gli italiani hanno abbandonato la politica perché i candidati sono stati scelti dai segretari di partito, noi vogliamo che siano i cittadini a sceglierli.»

Sulle Zone Economiche Speciali «Fino ad adesso abbiamo chiesto a Bruxelles più flessibilità di bilancio; i risultati sono un’economia che non riparte, la spesa pubblica non fa sviluppo. Occorre un’altra politica regionale europea, affinché le imprese godano di benefici fiscali per investire in questo territorio.»

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