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Rispettare il piano ambientale, accelerare i lavori di ambientalizzazione, programmare un piano industriale adeguato a salvaguardare l’occupazione attuale, compresi i lavoratori dell’indotto siderurgico”. E’ il commento di Antonio Talò, segretario generale provinciale Uilm Taranto, a margine della notizia sulla possibile cessione dell’Ilva alla cordata Arcelor Mittal-Marcegaglia e alla vigilia di un nuovo confronto con il governo, programmato dal ministro Calenda il 30 maggio prossimo.

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Le nostre priorità sono il lavoro, l’ambiente, la difesa dei diritti della persona, dentro la fabbrica, ma anche fuori da essa, a salvaguardia dei cittadini di Taranto e della provincia ionica – ribadisce Talò –. Gli interventi ambientali scontano gravi ritardi; l’Ilva, intanto, perde ingenti risorse. Ai privati che acquisiranno lo stabilimento siderurgico, ricordiamo che abbiamo chiesto garanzie di rispetto, e non deroghe, alle leggi dello Stato. Si devono mettere in campo gli interventi previsti dall’autorizzazione integrata ambientale, per rendere la fabbrica ecocompatibile e garantire, al contempo, l’attività industriale; inoltre, continuiamo ad essere preoccupati per la questione sicurezza sul lavoro, perciò riteniamo essenziali l’ammodernamento e l’adeguamento degli impianti. I dati epidemiologici confermano una situazione non più sostenibile da un punto di vista ambientale e sanitario, per i cittadini e per i lavoratori. Chiediamo che si rimettano al centro il risanamento e l’innovazione degli impianti, nel rispetto delle stesse leggi che hanno consentito di tenere in attività lo stabilimento.

Sul fronte occupazionale ed economico, infine – conclude Talò, chiediamo chiarezza nel rapporto tra l’azienda e le ditte dell’indotto, che scontano il momento di grave crisi. Nell’incontro del 30 maggio, chiederemo al ministro Calenda di farsi garante delle nostre istanze”.

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