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«Un primo importante passo è stato compiuto rispetto alla sottoscrizione dell’accordo sul contratto di solidarietà per i lavoratori dell’ILVA di Taranto. Sebbene si sia giunti al terzo anno per questo tipo di ammortizzatore sociale – rileva il segretario generale della UILM di Taranto, Antonio Talò si è mirato alla tenuta dei livelli occupazionali dopo il confronto che ha visto ridurre i numeri che ILVA stessa aveva annunciato. Ora è necessario considerare, per questo, il sacrificio dei lavoratori che bisogna necessariamente cercare di renderlo il meno pesante possibile e sopratutto equo tra tutti i lavoratori, nell’attesa che siano compiuti i lavori di risanamento ambientale previsti dall’AIA».

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Massima cautela adotta, al contempo, la UILM rispetto al settimo decreto “salva-Taranto”, divenuto legge dello Stato con la definitiva approvazione della Camera. «L’ingresso, ora, della piena operatività del Decreto – evidenzia Talò – rende operativa l’amministrazione straordinaria, e, riteniamo dunque che obblighi il governo nazionale ad adottare unitamente ai provvedimenti disposti e contenuti nella legge, immediate politiche industriali di alto profilo e impegno per l’Ilva di Taranto, attraverso le quali si deve imprescindibilmente prevedere anche un piano commerciale che riporti l’acciaio prodotto a Taranto a essere richiesto dai mercati nazionali e internazionali, come avvenuto in passato per la sua qualità che lo rendeva competitivo rispetto ad altri prodotti in diversi Paesi sparsi nel mondo».

Per la UILM, perciò, non «è sufficiente l’impegno governativo fine a se stesso per ambientalizzare, lo ricordiamo, il più grande impianto siderurgico d’Europa, essenziale, comunque, per ritornare a coniugare il mondo del lavoro con l’ambiente e la salute non solo dei residenti a Taranto. Si deve da subito guardare al futuro affinché il colosso siderurgico tarantino, puntello degli asset strategici nazionali e internazionali nel settore, non perda valore dopo il completamento dei lavori per l’Aia».

La Uilm si augura, perciò, che il Presidente del Consiglio Renzi, come annunciato, oltre a “ridare la speranza ai tarantini”, dia certezze poiché è solo con esse che si può guardare al futuro con una fabbrica all’avanguardia sia sul piano dell’ambiente sia della tenuta occupazionale. Taranto e i tarantini hanno bisogno di certezze.

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