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La continua comparsa di blatte e scarafaggi è diventato ormai l’argomento più “social” tra gli internauti e cittadini grottagliesi. Non si contano più ormai le centinaia di fotografie, ed anche videoclip, che testimoniano, dando prova documentata, della massiccia presenza di questi insetti, molto spesso dotati di ali e quindi facile a volare o saltare, rinvenuti vivi o morti in ogni dove nella città di Grottaglie.

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Nella nostra redazione arrivano ormai diverse segnalazioni tutti i giorni. Non passa giorno che non ci ritroviamo una mail o un messaggio di un cittadino che ci segnala scarafaggi o blatte davanti all’uscio di casa, sotto al portone, nel garage, sul terrazza, sui muri. L’invasione o la diffusione di questi insetti pare quest’anno aver raggiunto numeri mai visti prima.

Certo ogni anno strade e angoli vengono popolate di blatte e scarafaggi ma quest’anno, stante le segnalazioni che ci giungono e considerato quello che oggettivamente si nota passeggiando di sera per le nostra strade è che la diffusione pare esser aumentata a dismisura.

Oggettivamente questo non è un problema che si ripresenta ogni anno, nella stagione estiva, solo a Grottaglie. Per carità. Questo è un problema diffusissimo ormai ovunque. Solo ai poli e nei posti con un altitudine superiore ai 2.000 metri non sono presenti. A Milano in pieno centro una signora se le ritrovato nel piatto di insalata seduta al ristorante. Il fatto però che non sia un problema unicamente di Grottaglie non deve giustificare o diventare l’attenuante per allentare gli sforzi necessaria a ridurre al minimo questa sgradita presenza. Ogni volta che il problema viene sollevato il Comune ha sempre risposto che è sempre attivo un programma mirato di disinfestazione e deblattizzazione notturno. Non ci viene però comunicato con quali costanza viene effettuato questo servizio. In quali giorni. Ogni quanti giorni viene rifatta la disinfestazione. Che quantità o tipo di disinfestazione viene fatta. Insomma non siamo a conoscenza di quanto questa disinfestazione sia invadente o meno per questi insetti. Tutto a voler capire se occorre intervenire con maggiore enfasi o in modo diverso.

Recentemente l’assessore al ramo ha risposto ai cittadini ricordando che i tratti fognari di proprietà privata e quelli condominiali devono essere trattati a cura e quindi spese dei rispettivi proprietari.

Anche su questa dichiarazione molti lettori ci hanno scritto chiedendoci quali sono i tratti privati. Cosa si s’intende per tratti fognari privati? Come faccio a stabilire dove finisce il mio tratto privato e inizia quello del comune. Ma soprattutto la domanda che sorge spontanea è: Tra il mio tratto fognario privato e il collegamento con il tratto fognario comunale c’è un cuscinetto di protezione? Una grata con una retina a maglie fitte che fa passare solo l’acqua di scarico in un verso e blocca gli scarafaggi in un altro?

Perché ogni cittadino può far disinfestare pure il suo piccolissimo tratto fognario privato ma non potrà però ostruirlo con una grata o, metaforicamente parlando, con una spranga di ferro per evitare che ci arrivino gli scarafaggi dai tratti comunali. Quest’anno i cittadini hanno raggiunto limiti insopportabili. Ci arrivano segnalazioni di chi ha trovato gli scarafaggi nel letto. Chi gli ha visti camminare sulle spalle. Chi li vede sbucare dal lavandino, dal bidet e persino dall’acqua del sifone del water.

Abbiamo contattato diversi commercianti e attività commerciali che vendono polveri, spray e altri repellenti per teneri lontani questi insetti. Ci hanno detto che quest’anno le vendita di questi prodotti sono aumentate di gran lunga rispetto agli altri anni. L’ennesima prova che quest’anno la situazione ha davvero raggiunto dei limiti insopportabili.

La gente non ha più il piacere di poter stare fuori di casa. Farsi una passeggiata. Magari tener aperta una finestra.

No. Tutto chiuso. Siglillato. Sia in casa che fuori. Basta poi una pioggia torrenziale, ormai abitudinaria nelle nostre estati, che le strade diventano dei fiumi e le piazze dei laghi: il cittadino esausto dalle blatte avrà sicuramente chiuso tombini e scarichi fognari con nastro adesivo o sigillanti vari. Sbagliando. Perché non si deve e non si può fare. Ma l’esasperazione ormai ha raggiunto livelli tali da ingegnarsi in tutti i modi per cercare per lo meno di arginare il problema. Problema che non conosce limiti territoriali nel centro urbano. Non è solo una questione di centro storico. Anzi. La diffusione è in tutta la città. Indipendentemente dalla zona. Che sia centro storico o città nuova, che sia 167 o 167 bis, che sia Capone che Rosario, che sia zona alta che zona bassa.

E’ il momento che il Comune di Grottaglie, l’Acquedotto Pugliese e l’ASL si siedano urgentemente ad un tavolo e riprogrammino una deblattizzazione ancora più incisiva e invasiva. Come è avvenuto a Lecce.

Il problema va arginato. In modo deciso. Mirato e capillare. I cittadini sono esausti.

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