Calo-Vincenzo
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Storia di un medico che divenne per amore imprenditore ceramico, di un figlio che divenne per amore responsabile della Regia Scuola di ceramica e di un territorio che ridivenne per amore punto di riferimento per la ceramica”.

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È “l’amore” il leit motive del libro “Vincenzo Calò”, di Roberto Burano – edito dalla Scorpione Editrice nella collana “Saggi di cultura jonica” – che verrà presentato domenica 16 novembre alle ore 19:00 nella chiesa Madre di Grottaglie e lunedì 17 novembre alle ore 10:00 presso l’auditorium dell’IISS “V. Calò” della città delle ceramiche.

L’evento, organizzato dall’associazione culturale Koiné e dal laboratorio di analisi “Burano e Santilio s.r.l.”, gode de patrocinio del Comune di Grottaglie, dell’IISS “V. Calò” di Grottaglie e della Chiesa Madre di Grottaglie.

Alla presentazione del 16 prenderanno parte l’autore del libro Roberto Burano, il parroco della chiesa Madre Don Eligio Grimaldi, il sindaco di Grottaglie Ciro Alabrese, il maestro ceramista Orazio Del Monaco, il giornalista Silvano Trevisani, il coordinatore della Collana “Saggi di cultura jonica” Paolo De Stefano e l’editore Piero Massafra.

Il giorno 17, oltre all’autore del libro, saranno presenti il dirigente scolastico dell’IISS “V. Calò” Brigida Sforza, il sindaco Ciro Alabrese, gli ex dirigenti scolastici dell’Istituto d’Arte V.Calò” Antonio Arces e Vincenzo De Filippis.

«Ho scritto questo libro – spiega Burano – perché avevo la necessità di restituire al mio territorio ciò che mi ha dato. Sono convito che consegnare ai giovani la memoria di un uomo della caratura di Calò, sia fondamentale per far capire loro il concetto e l’orgoglio dell’appartenenza. Perché senza guardare al passato non ci si può proiettare nel futuro. E troppo spesso Grottaglie ha dimenticato i suoi grandi uomini».

Nel suo libro, nato dopo tre anni e mezzo di lavorazione e ricerche storiche, Burano racconta il vissuto di Calò, uomo sensibile, clinico insigne, imprenditore illuminato, politico benefico, credente devoto. Attraverso questo scritto, è possibile ravvisare alcuni tratti rilevanti di come eravamo e apprezzare la preziosa eredità di vita che consente di riconoscersi, consapevolmente o meno, in quello che oggi siamo, in ciò che abbiamo avuto e in ciò che abbiamo la responsabilità di lasciare ai prosperi.

Si può suddividere il libro in tre parti: il racconto immaginario degli ultimi momenti di vita di Calò; la sua storia fra medicina, ceramica e politica; gli atti e i documenti che testimoniano il suo operato.

C’è in Burano – scrive nella sua prefazione Guglielmo Matichecchia, già dirigente scolastico del Liceo statale “G. Moscati” di Grottaglie – il sentimento profondo della grottagliesità, l’amore per la terra natia, per il suo «così dolce ostello» (Paradiso, XV, 132), soprattutto, per la comunità dove sono profonde le sue radici, dove c’è il «il così bel vivere di cittadini», dove è dovere morale e civile l’impegno a costruire una città migliore, dove i rapporti si fondano su un’umanità autentica che conserva il rispetto della parola e di una stretta di mano, dove la cittadinanza – senza campanilismi – è partecipazione, incontro, inclusione, ricerca dell’unità nella diversità, dove la cultura non è acritica e scostante erudizione, ma un bene primario per promuovere la qualità della vita di ciascuno e di tutti”.

L’autore donerà mille copie del saggio alla Chiesa Madre “Maria SS. Annunziata” di Grottaglie, che destinerà l’intero ricavato per il restauro della tela dell’Annunciazione. Un pezzo di storia di Grottaglie, del quale l’autore racconterà l’importanza durante la presentazione del suo libro.

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