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«Il Testo Unico del Vino è un passo deciso verso il futuro: dimezza la burocrazia e libera risorse per potenziare l’export del nostro Primitivo». E’ il pensiero di Luca Lazzàro, presidente di Confagricoltura Taranto, a commento della recentissima approvazione della legge che rimette ordine all’intricato settore vitivinicolo.

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«E’ una novità – spiega Lazzàro – che accogliamo con molto favore, perché è l’attesa e positiva conclusione di un lavoro intenso durato anni. Era necessario intervenire per semplificare, innovare e valorizzare un comparto strategico per il Made in Italy. Non va dimenticato che il nostro Paese è il primo a dotarsi di un unico strumento a livello europeo, capace di conferire maggiore competitività alle nostre imprese. La forza innovativa di questo testo di legge sta nell’aver inglobato tutta la disciplina in materia vitivinicola, dal tralcio di vite fino alla bottiglia che giunge sulla tavola del consumatore, riorganizzando e semplificando disposizioni complesse, che vanno dai controlli alla tutela delle produzioni di qualità e alla riduzione dei costi a carico degli operatori.

Un testo, dunque, che potrebbe alleggerire del 50 per cento il peso della burocrazia sull’attività dei produttori, con un effetto positivo a cascata sulla capacità di esportare. Soprattutto – rimarca il presidente Lazzàro – se le nostre aziende riusciranno a capitalizzare al meglio le risorse liberate dal Testo Unico sul vino. Abbattere il tempo sottratto alle vigne e dirottato sulle scartoffie – parliamo di circa 70 pratiche e adempimenti vari necessari per completare il ciclo produttivo – significa potersi dedicare ad attività più fruttuose.

Tempo utile – aggiunge Lazzàro – che i produttori più rapidi nel recepire il cambiamento avvenuto potranno investire su export, marketing e promozione in coincidenza con l’annata eccellente del Primitivo. Nel 2016 i vignaioli del Tarantino hanno prodotto circa 20 milioni di litri, una cifra che permetterà di immettere sul mercato 25 milioni di bottiglie, almeno il 10% in più rispetto all’annata precedente.

E una volta tanto – conclude il presidente di Confagricoltura Taranto – una legge arriva nel settore giusto e nel momento migliore».

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