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La Puglia è una delle regioni italiane con la più alta vocazione olivicola. Merito del suo clima mediterraneo, dei terreni fertili e della millenaria cultura agricola, che si tramanda da generazioni. In particolare, la zona del Brindisino, del Salento e del Tarantino ospita numerose varietà di olive pregiate, ognuna con caratteristiche uniche per gusto, forma, resa e adattabilità alla raccolta.

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In questo approfondimento esploriamo le principali cultivar di olive pugliesi, le loro peculiarità e le zone di diffusione. Se stai cercando di capire quale varietà si adatta meglio al tuo oliveto, o semplicemente vuoi imparare a riconoscere il gusto tipico dell’olio di una determinata zona, sei nel posto giusto.

Il patrimonio olivicolo pugliese è così vasto che occorre approfondire le caratteristiche delle singole varietà, tra cui Coratina, Leccino e Cellina di Nardò.

Indice dell’articolo

Coratina

Originaria del nord della Puglia (in particolare Barletta-Andria-Trani), la Coratina è una delle cultivar più conosciute e apprezzate anche nel Brindisino. Si tratta di un’oliva piccola, molto ricca di polifenoli, da cui si ottiene un olio extravergine amarognolo e piccante, con elevate proprietà antiossidanti.

È una delle varietà più difficili da raccogliere: la resistenza al distacco è molto elevata. Anche con la maturazione, i frutti tendono a rimanere ben attaccati ai rami. La raccolta è spesso manuale o effettuata con scuotitori potenti.

Cellina di Nardò

Tipica del Salento e molto presente anche nel Brindisino, la Cellina di Nardò è una varietà di oliva piccola, di colore scuro. Produce un olio delicato, dal gusto fruttato e leggermente dolce.

La sua resistenza al distacco è elevata, il che rende difficoltosa la raccolta meccanizzata. Spesso si consiglia la raccolta con agevolatori meccanici. La forma dei rami e la densità della chioma possono complicare ulteriormente le operazioni nei frantoi.

Ogliarola Salentina

Altra varietà tipica del Salento e del Tarantino, l’Ogliarola Salentina è un’oliva di dimensioni medie, molto apprezzata per la produzione di un olio dal gusto dolce e dalle note fruttate leggere.

Ha una resistenza al distacco moderata, e si presta quindi meglio alla raccolta meccanica, rispetto alla Coratina e alla Cellina. Le olive tendono a staccarsi con relativa facilità, specialmente con scuotitori meccanici. È una delle cultivar più coltivate nei grandi impianti pugliesi.

Leccino

Varietà diffusa in tutta la Puglia e in altre regioni italiane, il Leccino è molto amato per la sua produttività e per la facilità di raccolta. L’olio che se ne ricava è leggero, fruttato, con bassa acidità.

La resistenza al distacco è bassa, il che lo rende adatto alla raccolta completamente meccanizzata. Viene spesso impiegato in impianti moderni con scuotitori e raccoglitori automatici. Ottima scelta per chi cerca una varietà ad alta resa.

Frantoio

Questa varietà, pur essendo originaria della Toscana, è molto diffusa anche nel Brindisino. Produce un olio di alta qualità, con gusto fruttato e note piccanti ma equilibrate.

Le olive si staccano facilmente (resistenza al distacco moderata) e si adattano sia alla raccolta meccanica che manuale. Ideale anche per piccole aziende o coltivazioni tradizionali.

Cima di Melfi

La Cima di Melfi è una varietà coltivata nel Brindisino, adatta sia per la produzione di olio che come oliva da tavola. I frutti sono grandi, polposi e versatili.

La sua resistenza al distacco è moderata, quindi si può raccogliere agevolmente con mezzi meccanici. È una varietà interessante per chi cerca un’oliva a duplice attitudine.

Picholine

Introdotta più di recente in Puglia, questa varietà originaria della Francia è oggi coltivata anche nel Tarantino. Produce olive di medie dimensioni, adatte soprattutto come olive da tavola.

La resistenza al distacco è elevata, ma grazie alla sua buona tenuta sul ramo è ideale per la lavorazione industriale. Si consiglia la raccolta manuale o meccanica assistita. Molto apprezzata per la produzione in serra o coltivazioni intensive.

Cima di Mola

Varietà pugliese poco conosciuta ma molto interessante, la Cima di Mola è coltivata prevalentemente nella zona del Tarantino e della Valle d’Itria. Utilizzata sia per l’olio che per la tavola, ha un sapore intenso e fruttato.

Rispetto alla Coratina o alla Cellina, ha una resistenza al distacco moderata. La raccolta può essere fatta a mano o con macchinari, a seconda delle esigenze dell’azienda agricola.

Come abbiamo visto, la Puglia offre un patrimonio olivicolo straordinariamente ricco e variegato. Ogni cultivar racconta una storia diversa, un sapore unico, e contribuisce a rendere l’olio extravergine pugliese tra i più apprezzati al mondo. La scelta della varietà più adatta dipende da molti fattori: dalla zona climatica al tipo di olivicoltura (tradizionale o intensiva), fino alla destinazione d’uso dell’oliva (olio o tavola).

Se ti interessa approfondire altri aspetti del mondo agricolo locale, puoi leggere il nostro articolo sulle specie autoctone e consigli per la gestione naturale degli spazi verdi.

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