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Lili Marleen: perché la storia si scrive anche con una canzone e questa ha “dipinto” la storia con un po’ di umanità, romanticismo e tristezza.

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Strane storie hanno a volte, le canzoni. Strane e imprevedibili, come la vita di tutti noi.

Questa canzone (“la ragazza sotto il fanale” che attendeva il fidanzato vicino alla garitta)fu trasmessa per la prima volta e per caso il 18 agosto 1941 a radio Belgrado, occupata dai nazisti e che trasmetteva per le forze tedesche dell’Afrika Korps. Essa piacque nientemeno che al maresciallo Erwin Rommel in persona, che chiese di inserirla nel programma musicale fisso della stazione radiofonica, contro il parere di Goebbels e anche di Hitler stesso perche’ era troppo”cupa,priva di ritmo” e sentimentale.Da allora niente poté più arrestare il cammino della canzone. Fu captata ed ascoltata dalle forze Alleate, e Lili Marleen,tradotta nelle lingue dei diversi combattenti, divenne la canzone più nota e preferita dei soldati di entrambi gli schieramenti, che la cantavano in tedesco o nella propria lingua. Una canzone, insomma, che riuscì a unire milioni di persone che stavano combattendosi accanitamente. Una canzone universale di fratellanza di soldati che condividevano lo stesso terribile destino di carne da macello,nella steppa russa come negli atolli giapponesi o nel deserto africano. La canzone, trasmessa giornalmente anche dalla BBC (nella versione di Vera Lynn), fu adottata prima dell’Ottava Armata britannica, e poi anche dalle forze Americane in Europa.

Il tema del soldato che pensa al suo amore è universale,appartiene all’uomo e al genere umano.
Lale Andersen (la cantante tedesca che divento’ notissima per la sua interpretazione) spiegò il suo successo planetario con queste significative parole: “Il vento può forse spiegare perché diventa una tempesta. ”.(Tratto da metaldetectorworld).

Ascoltandola, nella sua struggente malinconia, ci farà’ volgere un pensiero a tutti quei ragazzi che, su tutti i fronti, dall’Atlantico al Pacifico,dall’Europa all’Asia,combatterono una sporca guerra, perché la guerra é sempre sporca, senza attenuanti…….. a tutti quei ragazzi che attaccavano, così come a quelli che si difendevano, a quelli che erano amici e a quelli che erano nemici, tutti uniti, malgrado le differenze ideologiche e culturali a volte incolmabili, dalla meravigliosa forza della gioventù e dell’amore della pace.
Erano ragazzi di 18, 20,30,40,50 anni imbevuti di propaganda, di paura e d’odio, mandati ad ammazzare e a farsi ammazzare, con una voglia matta, invece, di vivere e di amare.

Ve la posto in lingua italiana, da apprezzarla assieme alle immagini:

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