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Una piazza meravigliosa: forse neppure noi grottagliesi ci rendiamo conto appieno del suo fascino e della sua bellezza!

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Attorno alla imponente e suggestiva Chiesa Matrice, dedicata alla SS.Annunziata e caratterizzata da un meraviglioso rosone romanico e da un portale affascinante,sotto il quale si stende una scalinata a cielo aperto, sorgevano le sedi delle numerose congreghe religiose che fino agli anni ‘50 del secolo scorso, erano fondamentali per la popolazione che ci viveva:come non ricordare una antichissima taverna del ‘600 trasformata in Oratorio accanto all’edificio del Purgatorio e, trasversalmente ad esso, la congrega del Nome di Gesù.

Insomma, non una semplice piazza, ma un macro/microcosmo, quasi uno scenario sul quale si svolgeva l’attività della collettività, uno “speculum” sincero ed affidabile delle emozioni del cittadino, un posto in cui sostare per essere riscaldati dai caldi raggi del sole, un luogo dove si incontrava la cultura e la storia, un luogo dove le emozioni singole potevano tramutarsi in manifestazioni collettive dell’orgoglio comunale.

Poi alla fine degli anni 50’ il cieco vento del modernismo, figlio del boom economico post bellico, soffiò anche su Grottaglie e questa aria nuova distrusse un’intera ala della piazza, la più bella e significativa dopo la Cattedrale, innestando al posto della torre dell’orologio, una “moderna” costruzione per la Pretura. E quella architettura che era passata indenne dai Borbone ai Savoia, ai Podestà, cadde sotto i colpi del novelli …”Barberini” e…quod non fecerunt barbari, fecerunt Barberini!

Ignoranza, ignoranza: quante nefandezze in tuo nome!

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