
Chissà quante volte ci avete messo… i piedi sopra, perché questo stemma lo troviamo al centro del pavimento in marmo della nostra bella Chiesa matrice, in prossimità dell’altare maggiore.
E’ il titolo di una preghiera di San Bernardo, rivolta a Maria e recitata ai fedeli dal Santo durante una sua predica:
..Si insurgant venti tentationum,
si incurras scopulos tribulationum,
respice stellam, voca Mariam….
Traduco:
“Se giungono i venti delle tentazioni
e se ti infrangi sugli scogli delle tribolazioni,
guarda la stella, invoca Maria!”
Nel 1956, nella sua enciclica “Doctor mellifluus”, Pio XII così scrive di San Bernando:
“A questo infiammato amore per Gesù Cristo si univa una tenerissima e soave devozione
verso la sua eccelsa Madre, che egli, come propria amorosissima madre, ricambiava di amore nutrendo per lei un culto profondo. Aveva tanta fiducia nel suo potente patrocinio, da usare queste espressioni:«Dio ha voluto che noi nulla ottenessimo, che non passi per le mani di Maria. Tale è la volontà di Colui che ha voluto che noi avessimo tutto per mezzo di Maria». A questo punto ci è grato, venerabili fratelli, proporre a tutti da meditare quella pagina che è forse la più bella per le lodi della Santa Vergine Madre di Dio, la più ardente, la più atta a suscitare in noi l’amore verso di lei, la più utile per infiammare la pietà e a imitare i suoi esempi di virtù.”.
Altre notizie in merito le devo al gradito “contributo” del dr. Ciro Urselli: “lo stemma in questione è del vescovo S.E. Mons. Guglielmo Motolese. Si blasona nel seguente modo: “L’arma è di (cielo), all´ancora – dotata di trave ma priva di gomena e del tipico anello superiore, così da somigliare ad una croce – a due rebbi di (nero) cimati ciascuno da due colombe affrontate al naturale, sostenuta da un mare di (azzurro) increspato di (argento) e accompagnata in capo da una stella di otto raggi di (oro).” Il motto Respice Stellam, con riferimento alla Beata Vergine Maria di cui l’Arcivescovo era molto devoto “.