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Sei interessato a trarre profitto dal trading azionario che sta facendo notizia in TV in merito a fusioni e acquisizioni? Allora l’arbitraggio del rischio è la strada da percorrere.

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Conosciuto anche come trading sull’arbitraggio delle fusioni, l’arbitraggio del rischio è una strategia di negoziazione speculativa guidata dagli eventi. Cerca di generare profitti aprendo una posizione lunga nello stock di una società target e, solitamente, combinandola con una posizione corta in una società acquirente per creare una copertura.

L’arbitraggio del rischio è una strategia commerciale di livello avanzato, praticata solitamente da hedge funds e esperti del trading online. Può essere praticato da chiunque, ma è consigliabile solo per i trader più esperti, a causa dell’alto livello di rischio e incertezza.

Esempio di trading sull’arbitraggio del rischio

Diciamo per esempio che la società “Obiettivo X” ha chiuso ieri sera a 30€ per azione, dopo che “l’Acquirente Y”, ha fatto un’offerta d’acquisto con un premio del 20%, quindi a 36€ per azione. Questa notizia si riflette istantaneamente nei prezzi di apertura del mattino di Obiettivo X e le sue azioni raggiungeranno circa 36€.

Esiste sempre un rischio di transazione nelle operazioni di fusione e acquisizione. L’accordo potrebbe non finalizzarsi per una serie di motivi:

  1. sfide normative
  2. problemi geopolitici
  3. sviluppi economici

La società “obiettivo” rifiuta l’offerta o riceve controfferte da altri offerenti. A causa di tutto questo, si posiziona al di sotto del prezzo di offerta per l’acquisizione, quindi a 33, 34, 35€ e così via. Quanto più è vicino il prezzo all’offerta, tanto è maggiore la probabilità che l’affare vada a buon fine e minore è il rischio (e viceversa).

C’è anche la possibilità, non remota, che il prezzo di negoziazione possa superare il prezzo dell’offerta, in questo caso: 36€. Succede quando ci sono più acquirenti interessati e alcuni di essi, potrebbero probabilmente offrire di più. Tuttavia, il prezzo verrebbe probabilmente regolato a un livello leggermente inferiore rispetto all’offerta finale più alta. Quindi procediamo con il caso precedente, con un prezzo di negoziazione inferiore a 36€.

Supponiamo che il prezzo di Obiettivo X inizi a salire da 30€ fino al prezzo di offerta di 36€. Il trader in arbitraggio del rischio, coglie l’opportunità in tempo per acquistare le azioni a 33€. L’affare passa a 36€, dopo che sono stati completati tutti i processi normativi in tre mesi. Il trader ha avuto un profitto di 3€ per azione, pari al 9,09% in tre mesi, o circa il 37% di profitto all’anno.

Quindi, è tutto oro quello che luccica? Ovviamente no, ecco:

I rischi legati al trading sull’arbitraggio del rischio

L’arbitraggio del rischio offre un elevato potenziale di profitto, ma anche l’entità del rischio è proporzionata. Ecco alcuni scenari di rischio che si potrebbero presentare per i trader meno esperti:

  • Fusioni e acquisizioni aziendali, sono difficili da tracciare regolarmente. Notizie o voci su possibili fusioni e acquisizioni, si riflette immediatamente nei prezzi delle azioni. I trader potrebbero quindi finire per assumere posizioni a livelli di prezzo sfavorevoli ed estremi, lasciando poco spazio al profitto.
  • Il rischio di negoziazione, che indica il fallimento dell’affare, ha ripercussioni multiple e gli operatori sull’arbitraggio del rischio devono valutarlo realisticamente. Ciò potrebbe comportare anche la consulenza di esperti legali, il che aumenta le spese.
  • Se l’operazione fallisce, i prezzi torneranno quelli d’origine (30€ nel nostro esempio), con una perdita di 3e per azione per il nostro trader. Ovvero, meno 4,87% in tre mesi, o 19,51% di perdita annua.
  • Accade spesso che un acquirente/offerente, vada oltre il prezzo del premio e quindi il prezzo delle sue azioni diminuisca. Quando l’accordo fallisce, il mercato rallegra l’elusione di un pessimo affare per l’acquirente e il suo prezzo azionario aumenta quindi, potenzialmente, anche più dei suoi precedenti livelli. Ciò potrebbe comportare un aumento della perdita per il trader che è a corto di azioni dell’acquirente.
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