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Il 6 febbraio è tornato il Safer Internet Day, e cioè, la Giornata mondiale per la sicurezza in Rete istituita e promossa dalla Commissione Europea che è giunta alla sua XV°edizione, in contemporanea con oltre 100 nazioni di tutto il mondo.

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Obiettivo della giornata è stato quello di far riflettere le ragazze e i ragazzi non solo sull’uso consapevole della Rete, ma anche sul ruolo attivo e responsabile che ciascuna e ciascuno può giocare per una navigazione positiva e sicura.
In Italia l’evento nazionale, si è tenuto a Roma, presso il teatro Brancaccio alla presenza di circa 900 studentesse e studenti. Vi hanno partecipato il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli, affiancata dalla Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza, Filomena Albano, il Direttore del servizio di Polizia Postale e delle Comunicazioni, Nunzia Ciardi, gli altri partner del Consorzio di “Generazioni Connesse”, il Safer Internet Centre Italiano, cofinanziato dalla Commissione Europea e coordinato dal MIUR, in partenariato con la Polizia Postale e delle Comunicazioni, l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, l’Università degli Studi di Firenze, l’Università degli Studi di Roma “Sapienza”, Save the Children Italia Onlus, SOS Il Telefono Azzurro Onlus, la Cooperativa E.D.I., il Movimento Difesa del Cittadino, Skuola.net e l’Agenzia di stampa Dire.

L’impegno del MIUR su questi temi va avanti da anni e si arricchisce sempre di nuove iniziative e collaborazioni di grande valore e qualità – aveva sottolineato qualche giorno prima il Ministro Valeria Fedeli – L’approvazione di una legge per il contrasto del cyberbullismo è stata una svolta importante. Il Ministero sta lavorando da mesi alla sua attuazione e proprio il 6 febbraio, nella stessa giornata del Safer Internet Day, avvieremo i lavori del Tavolo tecnico inter-istituzionale, insediato presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e coordinato dal MIUR, che elaborerà un Piano di azione integrato per il contrasto e la prevenzione del cyberbullismo e realizzerà un sistema di raccolta di dati per monitorare l’evoluzione di questi fenomeni”.

E in Puglia, nell’ambito delle iniziative promosse per celebrare il Safer Internet Day 2018, la Polizia Postale e delle Comunicazioni in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, ha organizzato un workshop sul tema del cyberbullismo negli Istituti scolastici delle province di Taranto (I.P. “F. S. Cabrini”), Bari (ITES “Carafa” Andria), Brindisi (I.C. “San Vito dei Normanni”), Foggia (I.C. Palmieri-San Giovanni Bosco, San Giovanni Rotondo) e Lecce (Gallipoli – Convegno “Un Telefonino per Amico” – organizzato da UNICEF Italia).

All’ Istituto Professionale “F. S. Cabrini” di Taranto si era già affrontato l’argomento il 22 gennaio con la massima competenza dell’avvocato Antonio Maria La Scala, presidente dell’associazione nazionale “PENELOPE” persone scomparse e ospite della trasmissione televisiva “Chi l’ha visto?” in onda su RAI3, nel seminario informativo “I PERICOLI DEL WEB” all’interno del progetto “Bullismo&Cyberbullismo” inserito nel Piano dell’Offerta Formativa organizzato dall’ “Accademia Docenti”.
E la 4° A dell’indirizzo Audiovisivo (cinema e tv), nei laboratori della scuola, aveva già realizzato il video “Il Cabrini dice NO AL BULLISMO” con il coordinamento dei professori Nicola Amati ed Andrea Basile, video che comincia a spopolare sul web, che come si è detto è pericoloso ma che si può ben usare come in questo caso .

Nel Safer Internet Day nazionale, la Polizia Postale e delle Comunicazioni ha incontrato oltre 60000 ragazzi, sul tema “Creare, connettere e condividere il rispetto: una migliore connessione internet inizia con te”.
L’obiettivo di tutte queste attività di prevenzione/informazione è insegnare ai ragazzi a sfruttare le potenzialità comunicative del web e delle community online senza correre rischi connessi al cyberbullismo, alla violazione della privacy altrui e propria, al caricamento di contenuti inappropriati, alla violazione del copyright e all’adozione di comportamenti scorretti o pericolosi per sé o per gli altri, stimolandoli a costruire relazioni positive e significative con i propri coetanei anche nella sfera virtuale.
La sensibilizzazione sui temi della sicurezza e dell‘uso responsabile della rete è anche un impegno quotidiano della Polizia Postale e delle Comunicazioni e la collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, della Università e della Ricerca è assolutamente determinante.

Iniziative come la giornata mondiale dedicata alla sicurezza in Internet, ormai celebrata in oltre 100 paesi, sono di grande importanza perché aiutano a portare la sicurezza della rete all’attenzione di un grande numero di utenti, soprattutto adulti, che sono oggi nel nostro paese quelli meno consapevoli dell’importanza di educare i minori ad un uso sicuro e responsabile della rete.
Difendersi dunque dalla rete, dai tranelli, quindi è un problema non solo per i giovani e giovanissimi, ma anche per gli adulti, per la famiglia che ha un ruolo indispensabile nell’educare i giovani.

Ai genitori già dalle scuole elementari, un messaggio che cerchiamo di diffondere è quello di non dare al figlio l’idea del regalo del cellulare, per esempio alla prima comunione. Il cellulare non è un regalo, non è un giocattolo, va affidato. Quindi io ti affido il cellulare per farne buon uso”, ha riferito l’ispettore capo Andreina Rucci, coadiuvata dall’assistente capo Domenico Visconti, professionisti del settore della Polizia Postale, relatori del convegno a Taranto, presso l’Istituto Professionale “F. S. Cabrini”, organizzato dalle professoresse Maria Giovanna Russo e Odilia Carpentieri.

All’evento ha preso parte anche il referente provinciale per il bullismo e cyberbullismo, il dottor Raffaele Spada che ha sottolineato : “La legge n. 71 del 2017 ha offerto degli strumenti nuovi per i ragazzi affinché possano difendersi da questi fenomeni di cyberbullismo che stanno diventando sempre più all’ordine del giorno e provocando vittime. Questo non è più un fenomeno da lasciare in sordina oppure da considerare soltanto come un problema scolastico. La scuola deve essere soltanto il veicolo affinché il ragazzo possa in un certo senso essere tra virgolette istruito a difendersi”.

E la professoressa Angela Maria Santarcangelo, dirigente scolastico dell’I.P. “F.S.Cabrini, è d’accordo: “la scuola ha il dovere di informare i ragazzi dei pericoli del cyberbullismo. I ragazzi non riescono a concepire che vi sono dei rischi perché sono troppo presi dalla mania di usare internet, gli smartphone ed i telefonini, e lo fanno in maniera impropria, quindi vanno informati ed educati per farne buon uso”.

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