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Scontri accesi, prese di posizione dure, sguardi decisi e a tratti liti verbali hanno fatto da sfondo ieri sera alla seduta del Consiglio Comunale di Grottaglie.

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Il Consigliere Mimmo Annicchiarico ha chiesto di poter intervenire sulla questione sfociata sui social settimane fa inerente un commento rilasciato dal Sindaco Ciro D’Alò su determinati atteggiamenti che egli avrebbe messo in atto. Durante il suo intervento, Annicchiarico, ha dato lettura del commento del primo cittadino e della sua risposta. Ha elencato il numero di chi ha sostenuto tale presa di posizione del Sindaco e chi non lo ha fatto. Il Consigliere di Polietica ha rimarcato con fermezza le sue ragioni. Di fronte ha però trovato un muro di silenzio. La discussione ha assunto toni ancora più netti quando lo stesso Annicchiarico ha segnalato al Presidente del Consiglio che si erano ormai superati i limiti di tempo, nella discussione delle interrogazioni e interpellanze, come previsto dal Regolamento. Da qui è stato un crescendo. Giovanni Annicchiarico non ha voluto sentire ragioni e in virtù di quanto stabilito in una precedente riunione dei capigruppo ha rigettato la richiesta. A tale decisione tutta l’opposizione ha attaccato duramente il Presidente del Consiglio, reo, a loro avviso, di non rispettare le norme previste. Lo stesso si è più volte difeso motivando che la decisione presa dalla conferenza dei capigruppo era, in sostanza, superiore. Un batti e ribatti infuocato ha visto l’intera opposizione scagliarsi contro il Presidente del Consiglio, che a detta loro, per l’opposizione chiede il rispetto delle norme e per la maggioranza solo l’interpretazione.

Pierluigi Di Palma, Loreto Danese, Ciro Gianfreda, Aurelio Marangella e poi anche Michele Santoro, Francesco Donatelli hanno ribadito il concetto a sostegno di quanto indicato da Mimmo Annicchiarico. Più volte Di Palma ha chiesto al Presidente del Consiglio di ravvedersi sulla vicenda. Considerato ormai terminato il tempo dedicato alle interrogazioni e interpellanze Gianfreda ha invitato Giovanni Annicchiarico ha rinviare quelle ancora da discutere e passare direttamente al punto 9, quello relativo alla mozione del PD. Tale richiesta è stata rigettata e non sono bastati neanche 15 minuti di sospensione per riappacificare gli animi e trovare una soluzione. Tornati in aula Andrea Cometa ha sostenuto, a nome della maggioranza, di mettere ai voti la proposta. Qui l’opposizione ha gridato allo scandalo, in quanto è impensabile votare il cambiamento di una norma del regolamento. In dichiarazione di voto più volte, i consiglieri di minoranza, hanno minacciato l’abbandono dell’aula qualora si fosse consumata questa richiesta, ritenuta illegittima dall’opposizione.

Alfonso Manigrasso, già Presidente del Consiglio con l’amministrazione Alabrese, ha chiarito che, considerando che l’opposizione aveva già manifestato la volontà di lasciare l’aula in caso di messa ai voti della proposta, era consigliabile ascoltare quanto legittimimamente sostenuto dalla minoranza, visto che le le restanti interrogazioni ancora da discutere erano in capo a consiglieri d’opposizione e che quindi in caso di loro assenza sarebbero state comunque spostate.

Accusato più volte di dirigere la sua direzione verso la maggioranza, il Presidente del Consiglio Comunale non ha smosso la sua convinzione e messo ai voti la proposta. A tal atteggiamento la minoranza tutta ha abbandonato l’aula. Compatta. Mimmo Annicchiarico è rimasto in aula votando contro. Da registrare due voti astenuti da parte della maggioranza. Una circostanza che evidenzia che non tutta la maggioranza ha seguito la proposta avanzata.

Chiaramente dopo la votazione le interrogazioni oggetto di tanto dire sono comunque stare rinviate, perché i loro autori avevano abbandonato l’aula.

Questa mattina lunghi colloqui tra gli esponenti dell’opposizione che si sentono depredati da un diritto sancito dal Regolamento del Consiglio Comunale, articolo 30, comma 5: “Non potranno essere trattate più di quattro interpellanze per seduta e in ogni  caso non può essere utilizzata più di un’ora per la loro discussione”.

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