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“Il Piano di riordino è una decisione importante e io credo che questa occasione sia molto preziosa soprattutto per me, perché potrò finalmente ascoltare i cittadini, i malati e chi ha esperienza e ricopre ruoli determinanti nel sistema sanitario tarantino. Più che fare promesse ed eleggersi a taumaturghi e a guaritori è bene lavorare con serietà, prendere degli impegni e poi mantenerli”. Così il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano intervenendo nel primo pomeriggio a Taranto all’iniziativa del Comitato cittadino Liberi e Pensanti sul tema “Disordine ospedaliero, i malati non sono numeri”, che si è tenuta presso l’Ospedale “SS. Annunziata”.

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“Sono stato invitato – ha proseguito Emiliano – per discutere sulle questioni legate alla sanità di Taranto e della sua provincia. Qualcuno probabilmente si starà meravigliando di questo incontro, io no. Ho fatto il Sindaco per tanti anni, incontrando tutti e ricavando da ciascuno informazioni alle volte importantissime per il governo della città. Oggi si sta provando a riconciliare Taranto con l’anima dei cittadini che devono finalmente avere il coraggio di dire come la pensano. La rappresentanza è una cosa importante, ma quando essa crea disappunto è anche necessario che i cittadini abbiano la capacità di affrontare le istituzioni e di metterle di fronte alle loro responsabilità, come stanno facendo oggi con me- Io so – ha continuato il Presidente della Regione – che in questa città le parole non bastano, quindi, sono venuto soprattutto ad acquisire ulteriori elementi di conoscenza. Abbiamo preso anche alcune decisioni e mi riferisco soprattutto alla creazione di un polo oncologico vero che metta in condizione i tanti valorosi medici e sanitari di questa città di lavorare al meglio per i propri concittadini. Poi, bisognerà fare molto altro ancora. Oggi stiamo solo cominciando un cammino che deve portare tutta la sanità tarantina all’altezza del suo compito”.

Secondo Emiliano “bisogna evitare che gli ospedali siano così necessari e così drammaticamente impegnati: occorre quindi fermare l’inquinamento di questa città e bisogna soprattutto avere la forza di dire la verità a tutti quanti. La mia affermazione dei giorni scorsi, sul fatto che finché l’Ilva è pericolosa per gli operai e per i cittadini deve essere fermata, è sembrata a molti una bestemmia. A me è parsa una banalità: sono le leggi italiane che prevedono che se un impianto è pericoloso per i lavoratori e per la salute va fermato. Ho semplicemente detto quello che c’è scritto nella Costituzione della Repubblica. Se poi qualcuno è in grado di dimostrare che quella fabbrica può proseguire il lavoro, sia perché è diventata sicura al suo interno, sia perché non inquina più, valuteremo se è possibile ancora produrre acciaio. Adesso, la pazienza della Puglia è esaurita. Noi non abbiamo alcuna garanzia che il processo corrisponda ai diritti delle persone e quindi abbiamo chiesto che questo processo sia interrotto”.

Emiliano nel corso del dibattito ha ribadito che il piano di riordino, che è stato approvato dal governo, non è come una sentenza della Cassazione, ma “una visione strategica che da mesi stiamo verificando ospedale per ospedale, sindaco per sindaco, comitato per comitato. Una delibera che anche dopo la definitiva adozione – che non è ancora avvenuta – potrà essere oggetto di ulteriore revisione”

“Non è possibile chiudere il Moscati – ha precisato Emiliano – perché sarà dedicato al polo oncologico. Una decisione maturata dopo l’indagine promossa dalla Regione Puglia che dimostra scientificamente l’esistenza di dati epidemiologici fuori scala in questo territorio. Ho trasmesso queste informazioni al Presidente del Consiglio al quale ho chiesto una deroga per Taranto ai limiti imposti al DM 70, proprio perché qui serve una maggiore elasticità”,
Si è parlato anche del risultato del piano estivo che ha registrato riscontri positivi sia da operatori e utenti circa il rafforzamento del pronto soccorso del Ss. Annunziata.

“La strategia in atto non è la perfezione ha concluso Emiliano – ma sono certo che attraverso il confronto si realizzi la massima approssimazione alla perfezione. E a chi mi aveva sconsigliato di partecipare a questo dibattito ribadisco: sono stato addestrato dalla Repubblica a combattere la paura e a resistere a qualsiasi forma di intimidazione. Se qualcuno pensa di spaventarmi al fine di non farmi parlare con la mia gente ha sbagliato indirizzo”.

All’incontro erano presenti i vertici della sanità pugliese, a cominciare dal direttore di dipartimento Giovanni Gorgoni e dal direttore generale Asl Taranto Stefano Rossi.

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