Taranto città vecchia crollo
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Tutte le Province pugliesi sono uguali, ma alcune sono più uguali di altre”. E’ forse questa parodistica citazione della conclusione de “La Fattoria degli Animali” di Orwell il commento più adeguato alla notizia pubblicata il 6 marzo scorso sul sito Internet della Regione Puglia con il titolo: “POin: Barbanente e Godelli, 32 milioni di euro per i siti pugliesi da restaurare” in cui si legge testualmente che: “Il Segretariato Generale del MIBACT aggiunge un ulteriore tassello all’iter negoziale del programma POIn “attrattori naturali, culturali e turismo”, avviato dalla Regione Puglia nel 2010” tanto che “gli Assessori Barbanente e Godelli esprimono grande soddisfazione per la bella performance della Regione Puglia, frutto di una politica regionale che individua nella valorizzazione e promozione dei beni e delle attività culturali fattore essenziale di sviluppo socio-economico del territorio”.

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Tutto bello e tutti felici? Non proprio, perché a scorrere la lista dei 15 interventi finanziati per un importo complessivo di 31.871.270,84 euro, pare che la Regione Puglia sia costituita solo da Lecce e dalla sua provincia, con qualche sporadica intrusione di Bari e Foggia. Taranto città è presente solo con un intervento (Valorizzazione archeologica del complesso di S Maria della Giustizia per € 5.000.000,00) e la sua provincia con un secondo intervento (Opere di valorizzazione e riqualificazione area archeologica di Manduria per € 3.800.000,00), per il resto niente, niente di niente.

Alla faccia della tanto decantata vocazione turistica del territorio Ionico che l’oramai ex ministro Bray indicava a Taranto nemmeno un mese fa, in barba agli spot pubblicitari costati centinaia di milioni, con buona pace di chi cerca ancora di convincere (o di convincersi?) che a Taranto i turisti possano arrivare anche se mancano autostrada, treni e aeroporto, questa è la realtà dei fatti. Taranto e la sua provincia – Grottaglie compresa, hanno perso l’ennesima occasione e i loro musei, castelli, masserie, dimore storiche, manifestazioni culturali religiose e artistiche semplicemente e praticamente non esistono. Il turismo in Puglia punta sul Salento leccese e che gli altri si arrangino.

A onore del vero, non è dato sapere se da Taranto e provincia siano giunte richieste e proposte poi scartate o se – come già accaduto tante, troppe volte, dallo Ionio si sia levato solo un assordante silenzio che permette a chi decide di pensare che “piccinno cà no’ chiange, menna no’ vole”, ma avendo ben presente lo stato di tanti nostri beni storici, architettonici e naturali, non si può reprimere un moto di stizza verso che poteva fare e – forse – non ha fatto.

Senza voler peccare di miope campanilismo, ma proprio per non passare da fessi (visto che le imposte regionali le paghiamo tutti) chiediamoci se insieme al “Recupero e valorizzazione aree destinata a Focara di Novoli” (€ 913.490,20) non poteva esserci anche un progetto simile per dare finalmente una sede stabile e dignitosa alla Pira di san Ciro a Grottaglie; se il “Recupero, restauro, valorizzazione e fruizione delle storiche grotte di Tricase” (€ 1.150.000,00) non poteva avere un gemello dedicato alle tante grotte che al nostro paese hanno perfino dato il nome; se la “Ristrutturazione, la fruizione ed il recupero della Torre Matta di Otranto” (€ 880.000,00) sia più importante ed urgente dell’intervento sulla torre del Castello Episcopio; se il “Recupero Palazzo Baronale di Novoli” (€ 774.500,00) non poteva essere affiancato a simili progetti in favore di tanti palazzi del centro storico di Grottaglie (Palazzo Calò, su tutti).

E ancora, leggiamo del “Restauro, valorizzazione e fruizione del frantoio ipogeo di Largo S Sebastiano a Galatone “ (€ 123.683,48) e pensiamo ai frantoi del convento dei Paolotti (e non solo…); apprezziamo il “Recupero ex Convento di Santa Maria a Vieste” (€ 752.946,70) e ricordiamo le condizioni del cappellone di San Ciro o di san Francesco; invidiamo Lecce per i “Servizi di valorizzazione integrata” (€ 2.021.270,84) quando qui dobbiamo affidarci alla pur meritoria opera di associazioni private.

Qualcuno ci taccerà d’invidia e sia, accettiamo di correre il rischio, se questo deve significare darci una svegliata e cominciare a guardare con un po’ più di attenzione a quello che succede di fianco a noi. In una recente intervista l’Assessore alla Cultura ed al Turismo di Grottaglie ha fatto esplicito riferimento alle attività di ricerca di fondi e risorse a livello regionale e nazionale per promuovere le nostre “eccellenze” e crediamo che questa sia la strada giusta da perseguire con attenzione e costanza, perché bisogna imparare non solo a proporsi aldifuori dei confini locali, ma anche a chiedere e ottenere quello che è giusto (se non dovuto…) perché il nostro futuro passa anche – se non soprattutto – dalla tutela e dalla valorizzazione del nostro territorio.

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