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«La situazione di Taranto Isolaverde e dei suoi 231 lavoratori si appresta a diventare un esempio negativo per tutte le vertenze che questa provincia e questo territorio sono stati costretti ad affrontare finora.» Lo dichiara in una nota la segreteria ionica della Filcams Cgil.

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«Da mesi lanciamo l’allarme ricorda la nota sindacale, cercando di sensibilizzare non solo l’opinione pubblica ma anche e soprattutto le Istituzioni e tutti coloro che hanno responsabilità in questa vicenda. Dopo aver sottoscritto l’accordo che rimandava il licenziamento dei lavoratori, in questi giorni si sta consumando il paradosso: tutti gli sforzi potrebbero essere inutili. Abbiamo ancora uno spiraglio, una piccola luce di speranza per salvare la situazione e il presente e il futuro dei 231 operai e delle loro famiglie, ma se così non fosse ci aspettiamo che siano assunte delle responsabilità. Come Filcams Cgil abbiamo da sempre chiesto ai decisori di accelerare i tempi, di non perdersi in inutili burocrazie e quello a cui stiamo assistendo oggi, la cui sintesi perfetta sono i gesti dettati dalla disperazione di alcuni lavoratori, si sarebbe potuto evitare se le Istituzioni, di tutti i livelli, avessero agito per tempo. Ora, con ben nove mesi di stipendi non pagati, con i decreti ingiuntivi che mettono a serio rischio la tenuta della stessa azienda, non possiamo non individuare nella lentezza burocratica la prima delle responsabilità.

Ci aspettiamo che dall’incontro di lunedì 7 dicembre ci si alzi con una soluzione positiva innanzitutto per i lavoratori e per le loro famiglie – conclude la nota della Filcams Cgil, perché non è accettabile che sempre siano gli ultimi a dover pagare i conti delle inefficienze di ha il dovere di prendere decisioni

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