Come funziona il Conclave
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Come funziona il Conclave? Il Conclave è uno dei momenti più solenni e misteriosi della Chiesa cattolica. Un rito che, pur essendo profondamente ancorato alla tradizione, continua ad affascinare il mondo intero. Ma cosa accade realmente dietro le porte chiuse della Cappella Sistina? Quali sono le fasi, i gesti e le parole che conducono all’elezione del nuovo Papa?

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In questo articolo, esploreremo passo dopo passo il protocollo del Conclave, dalla chiusura delle porte con il celebre “Extra omnes” fino all’annuncio dell’“Habemus Papam”, passando per la suggestiva “Stanza delle Lacrime”.

Come funziona il Conclave

Extra omnes: l’inizio del Conclave

Il Conclave ha inizio con la solenne formula latina “Extra omnes”, pronunciata dal Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie. Questa espressione, che significa “Tutti fuori”, segna l’uscita di tutte le persone non autorizzate dalla Cappella Sistina. Le porte vengono quindi chiuse a chiave, simbolo dell’isolamento necessario per garantire la segretezza delle votazioni.

Lo scrutinio: come si vota

Il processo di votazione, detto scrutinio, si svolge in tre fasi: antescrutinium, scrutinio vero e proprio e post-scrutinium. Ogni cardinale riceve una scheda su cui scrive il nome del candidato prescelto. Le schede vengono poi raccolte e conteggiate. Per essere eletto, un candidato deve ottenere i due terzi dei voti espressi.

Le votazioni si svolgono due volte al mattino e due al pomeriggio, fino a quando non si raggiunge il quorum necessario per l’elezione.

Le fumate: nera o bianca?

Al termine di ogni sessione di votazione, le schede vengono bruciate in una stufa apposita. Se l’elezione non ha avuto successo, viene aggiunta una sostanza chimica per produrre una fumata nera, segnale che il Papa non è ancora stato scelto. Se invece l’elezione ha avuto esito positivo, la fumata è bianca, annuncio al mondo che la Chiesa ha un nuovo Pontefice.

L’accettazione e la scelta del nome

Una volta raggiunto il quorum, il Decano del Collegio Cardinalizio chiede al candidato eletto se accetta l’elezione. In caso di risposta affermativa, gli viene chiesto quale nome pontificale desidera assumere. Questa scelta è simbolica e riflette spesso l’ispirazione spirituale o il programma del nuovo Papa.

La Stanza delle Lacrime

Dopo l’accettazione, il nuovo Papa si ritira nella Stanza delle Lacrime, una piccola sacrestia adiacente alla Cappella Sistina. Qui, in un momento di profonda emozione, indossa per la prima volta la veste bianca papale. La stanza è così chiamata perché molti Papi, sopraffatti dalla commozione e dalla consapevolezza del nuovo incarico, vi hanno versato lacrime.

Habemus Papam: l’annuncio al mondo

Infine, il cardinale protodiacono si affaccia dalla loggia centrale della Basilica di San Pietro e pronuncia la storica formula: “Annuntio vobis gaudium magnum: Habemus Papam”. Subito dopo, il nuovo Papa si presenta al mondo e impartisce la sua prima benedizione “Urbi et Orbi”.

Questo momento segna l’inizio di un nuovo capitolo nella storia della Chiesa cattolica.

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