
Ogni estate Grottaglie rinnova il proprio patto con la bellezza, con la tradizione e con l’arte. La Mostra della Ceramica è molto più di un evento culturale: è il momento in cui il passato incontra il presente, dove l’identità della nostra comunità si riflette nelle mani degli artigiani e nelle storie che quelle opere raccontano.
Questa mostra ha un potenziale straordinario: diventare un motore per il rilancio turistico di Grottaglie. La città ne ha tutte le carte. Il centro storico, il Quartiere delle Ceramiche, le botteghe, il Castello Episcopio, la luce tagliente delle nostre giornate estive. E poi i visitatori, incuriositi, affascinati, colpiti.
Un’opportunità concreta
La Mostra della Ceramica può e deve essere un volano. Un evento capace di attrarre non solo appassionati d’arte o collezionisti, ma anche turisti, operatori culturali, giornalisti, influencer, semplici curiosi. A patto che la città sia pronta ad accoglierli. Non basta una bella esposizione nel Castello: serve un’idea di accoglienza condivisa, diffusa, accessibile.
Il turismo culturale oggi è fatto di esperienze, di storytelling autentico, di luoghi che sanno raccontarsi. Grottaglie, con la sua storia millenaria e la vitalità della sua produzione ceramica, ha tutto il potenziale per essere un punto di riferimento nel Sud Italia. Ma questo salto lo si può fare solo insieme.
La visibilità online cresce ma deve essere accompagnata da una strategia comune, capace di mettere in rete artigiani, esercenti, ristoratori, operatori turistici, istituzioni e cittadini.
Fare squadra: la vera sfida
Il vero nodo non è tanto la qualità della ceramica, che è indiscutibile e spesso premiata anche fuori dai nostri confini. Il nodo è sempre il solito: la capacità di fare squadra. Di mettere da parte personalismi, individualismi, campanilismi. Di remare nella stessa direzione, anche quando le opinioni sono diverse.
Non può essere sempre il solito gruppo di pochi a tirare la carretta. E non si può sempre delegare ogni responsabilità alle istituzioni. Serve una mentalità nuova: collaborativa, generosa, ambiziosa. Proprio come quella che muove, in silenzio, il lavoro quotidiano dei ceramisti, che da secoli tramandano, innovano, sperimentano — ma sempre restando parte di un’idea più grande.
Come loro, anche noi dovremmo imparare a sentirci parte di un’unica opera collettiva: Grottaglie. Un’opera che vale la pena firmare tutti insieme.
Guardare oltre la ceramica
Chi arriva a Grottaglie per la ceramica, rimane per l’atmosfera. Per la luce che si riflette sulle pietre del centro storico, per le stradine che sanno di passato, per le persone che sanno accogliere. È qui che si gioca la sfida: trasformare una visita in una scoperta. E una scoperta in un ritorno.
Per riuscirci, servono percorsi, servizi, esperienze. Ma soprattutto una narrazione condivisa. Chiunque viva e lavori a Grottaglie deve sentire di avere un ruolo. Il barista che offre un caffè, la guida che racconta il Castello, il fotografo che immortala una bottega, l’artigiano che spiega come si modella un pumo.
Un turista soddisfatto è il miglior investimento a lungo termine. Non lo si conquista solo con il prodotto, ma con il contesto.
Piccoli segnali da coltivare
Ci sono segnali positivi. Alcuni ceramisti stanno lavorando in rete, promuovendo Grottaglie in contesti internazionali. Alcuni ristoratori stanno puntando sulla cucina identitaria, legata al territorio. Alcuni giovani stanno scommettendo su eventi e attività culturali. Alcune realtà associative stanno facendo rete.
Ma servono più sinergie. Servono tavoli comuni. Servono momenti di ascolto vero. E servono, soprattutto, idee condivise che diventino visioni. Progetti che non si fermino a un’estate, ma che disegnino i prossimi dieci anni.
Scelte coraggiose per un futuro condiviso
La Mostra della Ceramica può essere il catalizzatore. Il punto di partenza. Ma perché lo sia davvero, bisogna avere il coraggio di scommettere sul futuro. Di aprirsi. Di coinvolgere. Di imparare anche dagli altri. Ci sono città in Italia che hanno costruito un brand turistico riconoscibile attorno a un’arte, a un sapere, a un racconto. Perché non Grottaglie?
Il momento è adesso. Con il turismo culturale in costante crescita (secondo i dati ISTAT), con una nuova generazione pronta a raccontare il territorio, con un patrimonio unico da valorizzare. Facciamo squadra. Non lasciamo che l’occasione ci passi davanti.
Grottaglie può essere molto più di un nome su una mappa. Può diventare una meta. Una visione. Una promessa mantenuta.