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Consegnate questa mattina le venticinque annotazioni redatte dalla CGIL e dalla FIOM tarantine sulla domanda di riapertura AIA presentata dalla AM InvestCo per l’ILVA di Taranto.

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25 punti che costituiscono le osservazioni principali al documento di riesame elaborato proprio dalla nuova cordata che dal maggio scorso si è aggiudicata il bando di assegnazione per lo stabilimento siderurgico più grande d’Europa.
Si tratta di note circostanziate che prendono in considerazione precise prescrizioni e tornano con puntualità su alcuni temi portanti per la CGIL della vertenza ILVA.
Osservazioni che contengono il liet motiv della tempistica, della chiara imputazione di responsabilità e competenza per i singoli interventi, del rigore circa le modalità da utilizzare e le due questioni chiave della Valutazione del Sanno Sanitario e della bonifica dall’amianto.

La CGIL e la FIOM jonica “ritendono indispensabile rendere vincolate il piano ambientale alle risultanze della valutazione del danno sanitario effettuata in conformità alla legge regionale n. 21 del 24 luglio del 2012 – si legge nella premessa del documento – al fine di analizzare nell’immediato eventuali criticità emerse dalla VDS ed effettuare le necessarie modifiche al piano”.

In primo piano dunque – si legge in una nota sindacale – vi è la salute e la sua compromissione a cause delle emissioni industriali inquinanti che secondo il sindacato generale e la categoria dei metalmeccanici impone interventi non più differibili.
Si intervenga dunque subito e con tempistica rigorosa, sembra dire il documento della CGIL e della FIOM, che a loro volta richiamo le responsabilità del Governo che ha stabilito con decreto la proroga al 23 agosto del 2023 degli adempimenti previsti dalle prescrizioni AIA per l’ILVA di Taranto”.

“La nuova AIA deve essere rigorosa nel merito degli interventi e nella tempistica e non sono condivisibili le proposte di AM che non rispettano questo criterio – dice Paolo Peluso, segretario generale della CGIL di Taranto – È l’unica strada per consentire anche una discussione coerente ed efficace sul piano produttivo e occupazionale che concili davvero ambiente, salute e lavoro. Da questo punto di vista non sono ammissibili ‘scambi’ su cui ci dichiariamo sin da ora indisponibili.
I sindacati restano dunque diffidenti e attendono risposte chiare sulle 25 osservazioni presentate oggi al Ministero dell’Ambiente nell’ambito delle consultazioni territoriali previste dal piano di avvicinamento alla cessione dell’ILVA.
La CGIL e la FIOM inoltre tornano sul tema amianto considerate anche le denunce presentate nelle scorse settimane circa il completamento delle attività di bonifica e la presentazione di un piano aggiornato sullo smaltimento della fibra cancerogena nel sito industriale di Taranto.

Nel documento presentato stamane al Governo si chiede inoltre il coinvolgimento della FIOM CGIL nella conferenza di servizi prevista per il rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale.”

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