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Sembrerebbe tutto pronto per formalizzare l’accordo tra Alitalia ed Etihad; dopo lunghe settimane di accordi e consultazione dovrebbe esserci “luce verde” per il decollo dell’intesa che prmetterebbe alla compagnia araba di rilevare il 49% dell quote azionarie di Alitalia, salvando di fatto la compagnia di bandiera italiana dal tracollo.

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Dopo i distinguo e le prese di distanza dei sindacati confederali su alcuni punti dell’accordo, in questi giorni sono però i dipendenti dello scalo aereo di Fiumicino a contestare l’intesa e sembrano pronti anche ad azioni eclatanti.

Dopo lo sciopero bianco dei giorni scorsi, che ha mandato in tilt la gestione dei bagagli con notevoli disagi per i viaggiatori, costretti ad attendere anche ore per recuperare trolley e valige, si ipotizza in queste ore una azione ancora più eclatante, che si concretizzerebbe con l’invio di centinaia di certificati di malattia da parte dei lavoratori, che avrebbero così una giustificazione formale per non presentarsi sul posto di lavoro.

Facile prevedere gli effetti di una mossa del genere in pieno ferragosto, così sono subito scattati gli altolà ufficiali; per il il Garante Roberto Alesse una simile azione “”sarebbe un vero e proprio ‘attentato’ ai diritti dei cittadini-utenti” che avrebbe come conseguenza la segnalazione di eventuali abusi alla Procura.

Ancor più drastico il ministro dei trasporti Maurizio Lupi, che ha allertato il Ministero della Salute chiedendo di predisporre tutti i controlli necessari a scongiurare un uso strumentale del diritto al riposo per malattia. Ovviamente preoccupati anche i sindacati confederali, che temono un acuirsi dei contrasti tra azienda, lavoratori e utenti, oltre che il proliferare di manifestazioni di protesa incontrollate.

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