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Non esiste soglia al di sotto della quale il rischio del tumore asbesto correlato sia del tutto assente. Basta una microfibra per essere a rischio e scatenare l’insorgenza di tumori ad eziologia da inalazione o da ingestione.

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E’ quanto emerge dal Convegno voluto dall’ANMIL insieme a INAIL, CSDN (Centro Studi Diritto del Lavoro “Domenico Napoletano”) e dalla Fondazione Scuola Forense di Taranto, e svoltosi ieri sera nel Castello Episcopio di Grottaglie.

“In Italia l’amianto è ancora molto presente e considerato il lungo tempo di latenza delle patologie collegate a questo pericoloso materiale, possiamo considerare l’emergenza ancora crudelmente attuale. Così attuale da rendere Taranto con il suo picco del + 8,1% una terra di frontiera da cui levare forte l’appello verso nuovi investimenti e nuova attenzione normativa”, è quanto comunica una nota ai media divulgata da ANMIL Taranto.

“Esiste una frontiera tutta da esplorare – conferma il sindaco di Grottaglie, Ciro D’Alò, in questi anni in prima fila anche per la lotta alla discarica di Torre Caprarica – l’amianto si inala, ma rischia di essere ingerito anche a causa di acqua di falda o alimenti contaminati. Su questo aspetto dovremmo fare fronte comune“.

Nel convegno emersi numerosi scenari che richiedono un urgente intervento normativo e finanziamento per bonifica e ricerca.

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