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«L’art. 205 (misure per incrementare la raccolta differenziata) del D.Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii. stabilisce che entro il 31 dicembre 2012 deve essere assicurata una raccolta differenziata dei rifiuti urbani pari almeno al 65%. Lo ricorda una nota del Meetup “Amici di Beppe Grillo di Taranto”

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«Il Comune di Taranto  – affermano gli attivisti pentastellati – è ancora oggi (novembre 2015) inadempiente rispetto a quanto stabilito per legge e questa sua inadempienza si trasforma in danni per l’ambiente e quindi per la salute, per l’economia del territorio e soprattutto per le tasche dei cittadini costretti a pagare anche un costo extra rispetto al normale servizio per l’anno 2015, ben 25,82 euro per ogni tonnellata di rifiuti smaltita. Per un comune come Taranto, che nel 2014 ha prodotto più di 90 mila tonnellate di rifiuti indifferenziati portati a smaltimento, potrebbe rivelarsi per il 2015 un vero salasso!
Infatti è stata la determina del dirigente del servizio ciclo rifiuti e bonifica della regione Puglia n. 428 del 7 ottobre 2015 e la determina del 23 ottobre 2015, n. 463 a confermare quanto stabilito dalla determina del 13/01/2015 che sanciva il massimo di ecotassa per Taranto ­ 25,82 euro a tonnellata ­ che, giova ricordare, negli anni 2013 e 2014 è stata di 7,5 euro per ogni tonnellata di rifiuti smaltita. Eppure la regione Puglia ​che purtroppo continua a perpetrare una politica favorevole allo smaltimento e non al riciclo e al recupero di materia, ha dato la possibilità, ai comuni inadempienti come quello di Taranto, di abbassare l’aliquota per il 2015 usufruendo di premialità.

Con la legge regionale n. 16 del 10/04/2015, infatti, si stabilisce che i comuni possono avvalersi della possibilità di applicazione dell’aliquota validata nell’anno 2013 se ricorrono entrambe le seguenti condizioni:
“a) realizzazione nel mese di giugno 2015 di un incremento della raccolta differenziata pari ad almeno il 5 per cento in più rispetto al dato comunicato nel mese di novembre 2014;
b) attivazione delle best practices presenti nel Programma Regionale della Produzione di Rifiuti,
allegato al Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani.”
Rispetto alla lettera a) bisogna dire che nel novembre 2014 la raccolta differenziata a Taranto era al 13,50% rimanendo a cifre basse fino al maggio 2015 (15,3%) mentre nel solo mese di giugno 2015, guarda caso, è salita al 24,63%, grazie principalmente “all’escamotage” di raccolta di rifiuti biodegradabili di giardini e parchi che a giugno rispetto a maggio è aumentato in maniera considerevole oltre al fatto che gli ingombranti sono stati inviati a recupero invece che a smaltimento. Purtroppo il comune di Taranto non ha ancora comunicato i dati da luglio in poi per cui non è ancora dato sapere se il 24,63% di giugno è un dato eccezionale e non ripetibile e frutto principalmente dell’escamotage descritto.
Rispetto alla lettera b) non risultano ad ora attuate best practices da parte del Comune di Taranto per cui ad oggi, nonostante il Comune di Taranto abbia dichiarato di volersi avvalere delle premialità per la conferma a 7,5 euro di ecotassa per tonnellata di rifiuti smaltiti, è la stessa regione Puglia che afferma che la documentazione trasmessa dal Comune di Taranto risulta essere non conforme. Questo significa che se il comune di Taranto non presenterà documentazione conforme, i tarantini pagheranno per il 2015 ben 25,82 euro di ecotassa per ogni tonnellata di rifiuti smaltita che si vanno a sommare al normale costo del servizio. Un vero salasso per i tarantini.

Occorre immediatamente cambiare strada e gestione del servizio – ribadiscono i pentastellati ionici. ​L’amministrazione Stefano, al pari di tutte quelle che l’hanno preceduta, dimostra di essere una volta ancora un danno per l’ambiente, la salute e l’economia dei cittadini, l’ennesima conferma viene dal fatto che Stefano vuole riattivare l’inceneritore, continuando a percorrere la strada dello smaltimento per mezzo dell’incenerimento ( e quindi all’inquinamento dell’aria) rispetto alla diminuzione della produzione dei rifiuti, al recupero e il riciclo degli stessi, contravvenendo a direttive europee e leggi italiane. Stefano vada via il prima possibile, questa città a bisogno di un reale cambiamento, di lungimiranza, di azioni slegate dalle dinamiche partitiche e clientelari.

Taranto e i tarantini  – conclude la nota del Meetup “Amici di Beppe Grillo di Taranto” – hanno bisogno di amministratori capaci e preparati e che abbiano l’umiltà di aggiornarsi guardando a realtà nazionali che in fatto di rispetto per l’ambiente e del cittadino sono l’eccellenza europea

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