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“Fiato sospeso per il finanziamento che riguarda la riqualificazione urbanistica degli ex Baraccamenti Cattolica. Un impegno assunto dalla precedente legislatura attraverso il Piano Periferie e che rischia di non ottenere conferme attraverso il decreto Milleproroghe dell’attuale Governo.” Ad esprimere preoccupazione è anche l’ANCE di Taranto.

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“La misura che il Governo blocca vale 1,6 miliardi di euro su scala nazionale, ai quali vanno aggiunti un miliardo e 100 milioni di cofinanziamenti pubblici e privati – spiega Paolo Campagna, presidente di ANCE Taranto, che riporta le informazioni diffuse proprio dai parametri dello studio ANCE-ISTAT – L’industria delle costruzioni ha stimato che sui 1625 interventi da realizzare si potrebbe generare un valore economico di 9 miliardi di euro (tra settore edile e indotto) e una ricaduta occupazionale di circa 42mila unità.
Ma qualora queste ragioni non dovessero bastare, ci sono ragioni tutte locali a fare da contrafforte.

Ci attardiamo spesso nell’analisi che riguarda lo svuotamento di aree della città che pure hanno un grande valore sociale, storico e architettonico, ma rischiamo attraverso le previsioni del decreto già passato al Senato, di veder cancellare un intervento che invece ci consentirebbe di dare un segnale importante all’area del Borgo cittadino – dice ancora il presidente di ANCE Taranto – un pericolo che va assolutamente scongiurato confidando nel buon senso e nella pressione che ci auguriamo possa arrivare al Governo anche da parte dei parlamentari tarantini.
Vi è urgenza di recuperare aree che seppur centrali ormai rappresentano la “simbolica” periferia della città, lasciata a degradarsi e piano piano scomparire come già accaduto a parte della città vecchia di Taranto, ecco perché sull’intervento di 10milioni di euro previsto per l’area degli ex Baraccamenti Cattolica occorre mantenere la guardia alta ed evitare inutili contrapposizioni di bandiera che ci potrebbero far perdere di vista l’obiettivo principale del benessere comune e del recupero di un pezzo importante della nostra realtà urbana.

Attendiamo con fiducia l’abrogazione o la modifica delle norme contestate del decreto Mille proroghe, che di fatto ad oggi congelano i fondi strutturali finanziati per 96 comuni italiani, e tra questi quello di Taranto – conclude Paolo Campagna – e ci rendiamo sin da ora disponibili a fornire ogni utile supporto per lo sviluppo di una iniziativa di rigenerazione capace di incidere in maniera rilevante sui futuri destini del borgo.

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