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La nostra risoluzione per evitare che circolino nel nostro Paese uova prive di marchiatura, o con timbri non apposti direttamente nel sito di produzione, trova il pieno sostegno anche dei rappresentanti dell’Associazione delle industrie del dolce e delle paste italiane (AIDEPI) e dei rappresentanti dell’Unione nazionale consumatori”. Così in una nota Gianpaolo Cassese, deputato del MoVimento 5 Stelle in commissione Agricoltura alla Camera e primo firmatario della risoluzione.

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Dal confronto avuto oggi nella nostra prima audizione è emerso che oltre ai consumatori, anche parte dell’industria alimentare che non lavora direttamente con le uova in guscio è interessata a una maggiore tracciabilità del prodotto e alla sicurezza alimentare”, commenta il deputato.
“Con questa risoluzione chiediamo regole più stringenti per la commercializzazione delle uova, non solo in Italia, ma anche nei paesi dell’Unione, e che i produttori indichino anche sulle confezioni poste in vendita il Paese di origine delle uova, per evitare che i consumatori possano essere vittime di facili truffe. Auspichiamo che queste diventino buone pratiche a livello comunitario, come è stato giustamente ribadito in audizione anche da AIDEPI. Infatti Germania e Olanda hanno già una legislazione che prevede la timbratura delle uova nei siti di produzione. E ciò significa che la normativa europea può essere modificata. Per questo abbiamo chiesto al governo di farsi portavoce in Europa della richiesta di estendere a tutti i Paesi l’obbligo di timbratura.

I consumatori hanno il diritto di essere correttamente informati sull’ origine dei prodotti che acquistano, e il nostro lavoro è quello di tutelare sia loro sia i produttori italiani che rispettano gli standard di qualità” conclude Cassese.

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