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È stata approvata in consiglio comunale, dopo un importante iter di studio, programmazione e definizione, la tassa di soggiorno del Comune di Taranto.

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Anche il capoluogo ionico si dota di uno strumento presente nella quasi totalità dei comuni pugliesi a vocazione turistica, fondamentale per la definizione e strutturazione di qualsiasi destinazione.

Cosa è la Tassa di Soggiorno

L’imposta di soggiorno, detta anche tassa di soggiorno, in Italia, è un’imposta di carattere locale applicata a carico delle persone che alloggiano nelle strutture ricettive di territori classificati come località turistica o città d’arte.

Le modalità di applicazione sono molto diverse e vanno dal versamento di un importo fisso a un importo variabile, con scaglioni associati alle tipologie e categorie alberghiere, con aliquote percentuali, con scaglioni associati al prezzo, alla localizzazione e al periodo e, in alcuni casi, un’aliquota percentuale o una misura forfettaria.

Sono previste esenzioni assai differenziate da comune a comune in base alla residenza, alle classi di età (per ragazzi e giovani e per la terza e quarta età), all’attività svolta e alla durata della permanenza (l’imposta non viene applicata se un soggetto pernotta per più di un certo numero di notti), per i disabili, secondo la proprietà della struttura ricettiva, alla stagionalità e ad altre cause.

L’applicazione dell’imposta avviene secondo criteri molto eterogenei sia per le tariffe applicate sia per le modalità di applicazione, entro il limite dei 5 euro previsti dalla legge.

Tassa di soggiorno a Taranto

«La tassa di soggiorno sarà attiva a partire dal prossimo giugno – le parole dell’assessore allo Sviluppo Economico Fabrizio Manzulli – e servirà proprio a finanziare tutti i servizi a supporto degli ospiti o in grado di aumentarne il numero. Grazie alla sua introduzione, potremo garantirci le risorse per finanziare importanti attività di promozione e rendere ancora più efficiente la macchina dell’ospitalità turistica tarantina.

Quello approvato in consiglio è tra i regolamenti più performanti d’Italia, dimostrazione dell’altissimo livello dei dirigenti e funzionari che ci hanno lavorato per giorni, analizzando quanto accade nelle città e comuni che hanno già attivato questa misura e interloquendo in maniera assolutamente costruttiva, insieme alla parte politica, con le associazioni datoriali».

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