Pubblicità in concessione a Google

Le alte temperature, in sé, non sono un problema per l’organismo. Il corpo infatti regola la propria temperatura impiegando sofisticati meccanismi che sono il frutto di millenni di evoluzione. Nel caso di un ambiente troppo caldo si raffredda impiegando il sudore che, depositandosi sulla pelle ed evaporando, è in grado di disperdere il calore.

Pubblicità in concessione a Google

Tuttavia, in alcuni casi, questi meccanismi non sono sufficienti a contrastare lo stress che viene dall’ambiente, perché questo è eccessivo o perché i meccanismo non sono abbastanza efficienti. Succede quando la temperatura dell’ambiente è troppo alta ed è accompagnata da elevati tassi di umidità. In questi casi il sudore non evapora con sufficiente velocità e il corpo non si raffredda in maniera efficiente. La temperatura può dunque aumentare mettendo a rischio molti organi. A volte, invece, è l’organismo a non essere sufficientemente capace di gestire lo stress ambientale: è il caso dei bambini molto piccoli e degli anziani, delle persone malate o che assumono alcuni farmaci, di quanti hanno consumato droghe e alcol.

La gravità dei disturbi che sono conseguenza del caldo varia sulla base delle condizioni ambientali, delle caratteristiche individuali, della durata dell’esposizione.

Il disturbo più comune legato al caldo è la spossatezza: è dovuta perdita eccessiva di acqua e di sali contenuti nel sudore. Non mette a rischio la salute: ma è un campanello di allarme che dovrebbe indurre ad assumere liquidi, eventualmente integratori e ad adottare le opportune precauzioni.

Altrettanto comuni sono i crampi: rappresentano un’ulteriore conseguenza della perdita di liquidi e di elettroliti che non sono stati opportunamente reintegrati con l’alimentazione.

Molte persone, a causa del caldo lamentano edema (vale a dire gonfiore) soprattutto agli arti inferiori. È la conseguenza dello sforzo dell’organismo di disperdere calore. Per fare ciò, infatti i vasi sanguigni periferici si dilatano per consentire un maggiore scambio di calore. Tuttavia, questo fenomeno causa un accumulo di liquidi. Non è una condizione che mette a rischio la salute, ma non è da sottovalutare poiché può essere associato a scompenso cardiaco.

Tra le conseguenze comuni delle ondate di calore c’è la perdita temporanea e improvvisa di coscienza (lipotimia). È dovuta a un calo di pressione arteriosa dovuto al ristagno di sangue nelle zone periferiche e quindi a un mancato apporto di sangue al cervello.

Lo stress da calore è invece una condizione più seria. Comporta disorientamento, malessere generale, debolezza, nausea, vomito, mal di testa, battito cardiaco accelerato e abbassamento della pressione, disidratazione, confusione, irritabilità.
Se non viene riconosciuto e contrastato per tempo può trasformarsi in un colpo di calore.

Il colpo di calore è la conseguenza più seria delle ondate di calore. Se non si interviene con urgenza può provocare inabilità permanente e morte. Il colpo di calore si verifica quando la capacità di regolazione della temperatura del corpo è compromessa. La temperatura corporea sale fino a raggiungere valori intorno ai 40°C.
Si può presentare con affanno, interruzione della sudorazione, insufficienza renale, edema polmonare, aritmie cardiache. Si può arrivare allo shock, al delirio, fino alla perdita di coscienza.
Il colpo di calore richiede, specie se colpisce neonati o anziani, l’immediato ricovero in ospedale.

Pubblicità in concessione a Google
Fontesalute.gov.it