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Tra le tipologie di truffe più diffuse e – ahinoi – impunite, c’è quella di simulare un piccolo incidente automobilistico e pretendere dall’incolpevole vittima un risarcimento immediato, senza far intervenire le Forze dell’Ordine o compilare il CID. Si tratta quasi sempre di piccole cifre, dell’ordine di qualche decina di euro, ma la relativa esiguità della somma non rende meno deprecabile questo raggiro, anche in questo caso spesso perpetrato ai danni di persone anziane.

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Questi episodi sono molto diffusi e fanno leva sulla paura, la preoccupazione o la bontà d’animo di ignari automobilisti, truffati da malfattori senza scrupoli. L’elenco è quasi infinito: dall’urto in fase di manovra nel parcheggio o sorpasso allo specchietto retrovisore laterale urtato nell’incrocio in una via stretta passando dall’investimento di un pedone, per non dire di episodi ancora più gravi, in cui il malcapitato automobilista è costretto con le minacce o indotto con l’inganno a fermarsi e scendere dall’auto per essere poi rapinato.

Nei casi sospetti è sempre bene non fermarsi, specialmente in zone buie o isolate; se i sospetti sono più gravi o siete oggetto di minacce verbali o fisiche, così come se siete vittime di manovre che tentano di rallentarvi o bloccarvi non esitate ad allertare telefonicamente la Polizia di Stato o i Carabinieri, comunicando la vostra posizione e tutti gli elementi utili a rintracciare l’auto pirata ed il suo autista.

Se siete costretti a fermarvi, cercate di farlo sempre in modo da non farvi bloccare tutte le vie di fuga e soprattutto non innescate reazioni violente: mantenete la calma, salvaguardate la vostra incolumità e quella di eventuali vostri passeggeri e fate buon viso a cattivo gioco, memorizzando quanti più particolari possibili dell’accaduto per dare appena possibile l’allarme alle Forze dell’Ordine.

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