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«E’ di questi giorni la notifica della delibera del Consiglio Comunale in cui è stata bocciata la richiesta di rimborso di 7.759.66 euro (sì,avete letto bene,7.759.66 euro!) per alcune spese sostenute durante la preparazione del Dossier di Candidatura.» lo scrive in una lettera aperta indirizzata a sindaco e consiglieri comunali del capoluogo ionico Nicola Baldi, Presidente/Coordinatore “Comitato Taranto Capitale Europea della Cultura 2019”.

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«Prima di esporre alcune considerazioni- prosegue Baldi, riepiloghiamo,a beneficio dei lettori, alcuni passaggi che hanno caratterizzato questa singolare avventura. L’Amministrazione Comunale,con delibera di Giunta del 2012,esprime la volontà di promuovere interventi al sostegno e promozione della candidatura di Taranto.Tale atto di indirizzo viene rafforzato,nel 2013, da un atto di intesa con il Sindaco di Bari finalizzato alla proposizione di Taranto capitale 2019 con il sostegno del Comune di Bari.Nel Maggio 2013 viene deliberato il conferimento di delega al consigliere Gianni Liviano per la cura degli aspetti organizzativi cui fa seguito la istituzione di un Comitato Promotore composto da Docenti,Istituzioni Culturali, Presidenti di Ordini Professionali, Rappresentanti di Istituzioni Economiche.

Il seguito è caratterizzato dalla organizzazione di una serie di eventi volti a promuovere l’iniziativa attraverso il coinvolgimento della comunità nelle sue varie espressioni e dalla stesura di un report preliminare da parte di Liviano al Comune.Risultato conseguente: sostituzione del consigliere Liviano da parte del Sindaco e incarico all’Arch. Rufolo quale rappresentante del Comune all’interno del Comitato Promotore che nel frattempo ha identificato il Dr. Baldi come Presidente/Coordinatore del Comitato.

Nell’estate 2013 – ricorda ancora Baldi – viene realizzato un Dossier di Candidatura con la partecipazione di un gran numero di Associazioni Culturali e nel Settembre 2013 è deliberata la approvazione e condivisione del progetto di candidatura da parte del Consiglio Comunale.Il progetto viene inviato al Focus Point Capitale Europea della Cultura presso il MIBACT ove viene presentato da cinque componenti il comitato.
Come è noto purtroppo la candidatura di Taranto, formulata sulla base di un Dossier approvato unanimamente dal Consiglio Comunale, non superò la prima fase di selezione. Ad oggi l’unica comunicazione ufficiale, pervenuta al Presidente del Comitato Promotore,è la richiamata nota con la quale il Capo di Gabinetto comunica la bocciatura della richiesta di rimborso di 7.759.66 euro da parte di 19 su 20 Consiglieri presenti.

Potremmo chiudere qui – afferma Baldi – e lasciare ogni commento ai lettori cui potrà forse giovare sapere che le altre città partecipanti hanno speso centinaia di migliaia di Euro.Per quel che ci riguarda non vale la pena perdere nemmeno un secondo di fronte a tali atteggiamenti.Ma pensiamo comunque utile per la intera comunità dei nostri concittadini fare alcune considerazioni.
Innanzitutto nel merito. Una iniziativa abbracciata dalla Amministrazione Comunale(sostenuta più da un sentito desiderio di cambiamento della visione della nostra città che da oggettive possibilità di successo)) che ha rischiato,lungo il percorso,di interrompersi dopo la “defenestrazione”di Liviano (con immaginabile figuraccia della serie “prima parti con un progetto e poi ti riveli perfino incapace di portarlo a termine”) non viene sostenuta nella sostanza. Vi è poi un comportamento difforme nei confronti del sostegno alle spese, onorato quando il Comune era il diretto interlocutore (vedi ospitalità per alcuni invitati,spese per iniziative promozionali)e negato quando l’interlocutore era il Comitato esecutore del progetto (due pesi e due misure!). E’ poi emersa una totale sinecura per un atteggiamento assunto dai membri del Comitato che hanno portato il Dossier a Roma per il concorso, membri che si sono autofinanziati completamente. Al di là del fatto in sé, la cosa poteva meritare una attenzione e uno sguardo diverso verso questi segni di cittadinanza attiva e disinteressata. Ma, cosa gravissima,la perdita di una occasione per ricomporre una evidente frattura tra la comunità e la Istituzione Civica e per cogliere gli aspetti positivi e costruttivi di un notevole numero di Associazioni che con entusiasmo si erano spese per un progetto che comunque avevano portato a termine.

Egregio Signor Sindaco – rincara Baldi, avremmo brindato per questa manifestazione positiva di una larga parte della cittadinanza! Ci è toccato e ci tocca ancora assistere alla frequente sostituzione degli assessori a tutto svantaggio di una progettualità organica e di lungo respiro. Infine, se possibile cosa ancora più grave, il non considerare per nulla una serie di iniziative progettuali contenute nel Dossier di Candidatura, progettualità che avrebbero meritato attenzione non fosse altro che per il fatto di venire da una larga parte della nostra comunità.E se no,da chi devono venire i suggerimenti?

Un’ultima considerazione sul metodo – conclude Nicola Baldi, Presidente/Coordinatore “Comitato Taranto Capitale Europea della Cultura 2019” – Una relazione tra rappresentanti e rappresentati,in una comunità civile,richiede anche un minimo di stile. Far pervenire l’esito di un deliberato del consiglio comunale attraverso una anonima mail è un altro segno di completa distanza tra istituzioni e società. Ma forse è chiedere troppo!»

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