neve
Pubblicità in concessione a Google

Al fine di consentire lo smaltimento delle carcasse dei capi di bestiame deceduti a causa del gelo, e di operare nel più breve tempo possibile per evitare rischi igienico-sanitari, Cia Puglia ha chiesto alla Regione Puglia di valutare la possibilità di far effettuare lo smaltimento delle carcasse con l’impiego delle procedure a disposizione dell’Autorità Locale di Protezione Civile nonché dell’Autorità Sanitaria Locale.”

Pubblicità in concessione a Google

E’ quanto si legge in una nota della associazione di categoria degli agricoltori pugliesi, che spiega: “Sarebbe anche un modo di alleviare i tanti disagi e i danni sopportati dagli allevatori pugliesi. La proposta, attraverso una lettera ufficiale, è stata sottoposta all’attenzione del presidente della Regione Michele Emiliano, dell’assessore regionale alla Protezione Civile Antonio Nunziante e del dirigente della Sezione Protezione Civile della Regione Puglia Lucia Di Lauro.

In questo modo, ha spiegato Raffaele Carrabba, presidente regionale della CIA “si eviterebbe agli allevatori pugliesi, già messi in ginocchio dall’emergenza gelo, di sobbarcarsi gli esorbitanti costi previsti per lo smaltimento delle carcasse. Sono moltissimi gli animali che, a causa del gelo, sono morti negli allevamenti pugliesi, nelle aziende zootecniche operanti nelle zone più colpite dall’emergenza neve di questi giorni. Nella Murgia barese sono decine le aziende zootecniche rimaste senza energia elettrica. L’Enel dopo diverse ore di interruzione del servizio ha ripristinato l’erogazione dell’energia, anche grazie alla collaborazione delle stesse aziende che con i trattori hanno accompagnato i tecnici nei pressi delle centrali elettriche.

Il gelo ha ghiacciato le condutture dell’acquedotto rurale provocando danni di approvvigionamento idrico. Intere aree rurali son rimaste completamente isolate. Per quelle aziende della zootecnia pugliese, i danni patiti sono pesantissimi.

Servono – conclude Carabba – iniziative e proposte concrete per aiutare chi, una volta superata la fase emergenziale, dovrà ricominciare daccapo, riavviare l’attività e superare l’ennesimo duro colpo assestato al lavoro e all’impegno di una vita”.

Pubblicità in concessione a Google