Pubblicità in concessione a Google

«Faccio alcune considerazioni circa la presunta riorganizzazione della Rete dell’Emergenza Urgenza e del Piano ospedaliero della Regione Puglia» Lo scrive in una nota il consigliere regionale Cosimo Borraccino, Presidente della II Commissione (Affari Generali e Personale) Regione Puglia.

Pubblicità in concessione a Google

«Rispetto alla precedente stesura del Piano – prosegue l’esponente ionico di Sinistra Italiana, tra le tante anomalie, scompare il limite delle 6mila prestazioni al di sotto delle quali i punti di Primo Intervento Territoriale vengono riconvertiti in postazioni medicalizzate del 118.
In questa nuova stesura, tutti i PPIT vengono trasformati in postazioni del 118 a prescindere dal numero di prestazioni che erogano.
Questo determinerà un gravissimo sovraccarico sia del Sistema 118 che dei Pronto Soccorso.

Due esempi chiari: i dati prodotti dai PPIT degli Ospedali Moscati (Taranto) e Grottaglie già solo nei mesi da luglio a settembre hanno evidenziato la fondamentale azione di filtro. Infatti su circa 4 mila prestazioni per il Moscati e 3 mila per il San Marco, suddivisi in codici verdi ma anche gialli e rossi (10 a Grottaglie e 8 al Moscati), solo il 2% è stato trasferito al Pronto Soccorso, il resto sono stati trattati e dimessi dai PPIT e quindi dai Sistemi 118 . Azione di filtro che ovviamente, con il nuovo Piano, non sarà consentita sovraccaricando i Pronto Soccorso, ed aumentando i tempi di attesa già esagerati.
Altro elemento di riflessione, nella fattispecie di Taranto, mentre in fase di trasformazione da Pronto Soccorso a PPIT del 118 il personale medico è stato recuperato ed utilizzato integrando dalla dotazione organica, in questo caso non si recupererebbe personale, per cui ad un aumento dell’attività non corrisponderà un aumento di personale, atteso che non ci sarebbero nemmeno gli spazi dove ubicarlo.

Il Presidente/Assessore Emiliano e chi ha materialmente scritto il Piano – afferma Borraccino, non si rendono purtroppo conto della realtà, perché pensano che ai PPIT si trattino solo i codici bianchi e verdi!
Bisognerebbe avvisarli che in realtà viene trattato chiunque si presenti con propri mezzi, per cui sicuramente i codici verdi sono i più numerosi, ma ci sono anche molti codici gialli.
L’ideale sarebbe che solo i PPIT con meno di 6 mila prestazioni fossero trasformati in postazioni medicalizzate.
Per cui anche i PPIT con meno di 6 mila prestazioni potrebbero rimanere aperti in quanto già postazioni fisse di 118.
Impensabile, invece, la riconversione di quelle con maggiori prestazioni.
Inoltre ci sono macroscopici errori. Infatti la scheda allegata al Piano contiene un errore nel momento in cui si scrive, ad esempio, che la ASL Taranto ha come PPIT Ginosa, Massafra, Mottola, Grottaglie e Moscati, ma Grottaglie e Moscati sono contenuti solo nella scheda di cronoprogramma di riconversione.

Altro errore, per quanto riguarda il Piano Ospedaliero – prosegue Borraccino, viene commesso sulla classificazione delle strutture ospedaliere. Al comma 3 sub c’è un errore nel momento in cui si stabilisca che con la realizzazione del nuovo San Cataldo si determinerà la riconversione dei nosocomi del SS Annunziata, del Moscati e di Martina Franca. Probabilmente si voleva dire Grottaglie al posto di Martina!
Si afferma che le strutture complesse dovranno essere presenti solo negli ospedali di secondo e primo livello, prevedendo negli ospedali di base solo le strutture semplici. Manduria quindi non avrà strutture complesse?

Capitolo a parte il personale, di cui non si ha contezza. Infatti numeri non c’è ne sono, Taranto, in piena emergenza ambientale/sanitaria, continua ad essere al di sotto della soglia minima che mantiene la spesa del personale del 2004, meno 1.4%.
Sembrerebbe che la Regione Puglia abbia concesso delle somme, ma esse non solo sono ancora al di sotto della spesa del 2004, ma comprendono già l’incremento del 16% dei rinnovi contrattuali.

Infine non si tengono in considerazione le nuove strutture da aprire, per il quale la ASL TA non ha fatto una analisi dei costi attraverso il controllo di gestione.
Morale della favola – conclude Borraccino: Rischiamo di ricevere somme inferiori per l’azione insoddisfacente del management.»

Pubblicità in concessione a Google