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«Nell’assemblea pubblica organizzata da SEL l’altra sera a Montemesola è emersa una considerazione importante a proposito di pianificazione ospedaliera.» A dichiararlo è Cosimo Borraccino, Responsabile area Santità SEL Taranto.

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«In questi giorni – prosegue l’esponente di SEL – la Regione Puglia prenderà dei provvedimenti, rispetto alla rete ospedaliera regionale: ritengo a tal proposito, che in questa vicenda, la comunità jonica tutta, dalle figure istituzionali ai partiti politici, non devono giocare una miserevole quanto sterile partita campanilistica, ma che tutti insieme, da Castellaneta a Manduria passando per Grottaglie e Martina Franca sino alla città di Taranto e di tutti gli altri comuni della provincia, devono far valere le ragioni per le quali, nella nostra provincia non devono essere toccati gli ospedali esistenti e non deve essere chiuso nessun reparto.
Questa richiesta non appartiene al classico libro dei sogni, è invece un dato che si può tranquillamente motivare attraverso fattori inconfutabili che insistono nella nostra provincia quali, ad esempio:
-la pianta organica della nostra ASL è in deficit di circa 2000 unità lavorative;
– la vicenda dell’inquinamento che interessa maledettamente la nostra provincia
-ed infine, ma non da ultimo, perché molto spesso sottaciuto, la presenza stabile nel nostro porto e nella nostra città e nelle nostre comunità di una cospicua e sempre più numerosa presenza di migranti.

Per questi motivi – evidenzia Borraccino, i nostri sindaci, le forze politiche, i sindacati , le comunità, l’associazionismo diffuso e i vari comitati in difesa degli ospedali devono reclamare non uno stupido sfogo campanilistico di facciata ma semplicemente una precisa richiesta organica al Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, che sono convinto, conoscendo il suo acume ed il suo buon senso, lo terrà in debita considerazione, non toccando nulla nella nostra provincia, che ha già dato sia nel Piano di Riordino Sanitario del 2010 e sia dal punto di vista della pianta organica, che per un errore di valutazione fatta circa vent’anni fa, sta continuando a penalizzare la nostra provincia, le nostre popolazione e le nostre strutture sanitarie.
Su questo il mio partito è pronto a discutere.»

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