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«Acceso un faro sulle agromafie nella Commissione antimafia di ieri in Regione.» Lo dichiara il consigliere regionale Mino Borraccino, Presidente della II Commissione (Affari Generali e Personale) Regione Puglia.

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«Alla presenza di Questori, comandanti di Guardia di Finanza e Carabinieri oltre che di rappresentanti di associazioni di categoria, associazioni antiracket e per la legalità, sono emerse, nella trattazione dell’argomento, cifre impressionanti. Il fenomeno dell’agromafia – ricorda l’esponente ionico di Sinistra Italiana – costituisce uno dei più grossi business per la criminalità organizzata, che vede anche le nostre città interessate dalla Rapporto nazionale Agromafie, con Bari al 10° posto, Taranto 15° posto, Lecce 18°, Brindisi 46°, Foggia 47°.

Un business che è salito a ben 22 miliardi di euro, cresciuto del 30% rispetto al valore complessivo annuale dell’anno precedente. Un incremento spaventoso che danneggia il vasto settore agricolo, andando a colpire a 360° ogni attività produttiva.
Parliamo di frequentissimi fenomeni di furti di mezzi e prodotti agricoli, distruzioni di tendoni di uva abbattuti e ceppi tagliati, casolari depredati, furto dei fili di rame rubato dai cavi elettrici, con il conseguente danno di isolamento elettrico alle imprese agricole.

Altri atti di agromafia si verificano anche a danno del nostro pregiatissimo olio extravergine di oliva con sofisticazioni da parte degli agropirati, e sul nostro Made in Italy in generale con i “falsi”. Frequente è anche il raket dell’usura, così i reati attinenti al pascolo abusivo, senza dimenticare il business del caporalato, il fenomeno delle aste delle proprietà agricole, per fortuna al centro dell’attenzione della Magistratura alcuni casi eclatanti in provincia di Taranto, denunciati da tempo dall’associazione del Tavolo Verde per l’Agricoltura. nOccorrerebbero più controlli su queste attività speculative criminali che affossano la nostra economia.

Sinistra Italiana – conclude Borraccino – è per la pratica quotidiana della legalità e per educare alla legalità, sia in difesa della gente che lavora sia a tutela dei consumatori.
Occorre assolutamente contrastare nel modo giusto queste organizzazioni mafiose che esercitano il controllo di parte di un settore strategico come quello dell’agricoltura.»

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