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“E’ ripartito il Reddito di dignità 3.0, la nuova versione della misura regionale di sostegno al reddito.” E’ quanto comunica l’Assessore Regionale allo Sviluppo Economico Mino Borraccino in una nota ai media.

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La principale novità della nuova versione 3.0 del ReD è che la misura si rivolge solo a coloro che non abbiano i requisiti per presentare la domanda del Reddito di Cittadinanza, ovvero per i quali il Reddito di Cittadinanza non fornisce risposte adeguate.  – spiega Borraccino – Da notare che la Giunta regionale ha approvato la nuova misura del ReD tempestivamente, cioè proprio negli stessi giorni in cui cominciavano ad arrivare gli esiti delle domande presentate da cittadini pugliesi per accedere al Reddito di Cittadinanza, la misura nazionale di sostegno al reddito, e già si intravvedevano le “lacune” che la norma presentava. La misura regionale è rivolta dunque proprio a coloro che non potranno accedere a quella nazionale e ai nuclei familiari in condizioni di fragilità, che risultano penalizzati dai criteri di accesso del Reddito di cittadinanza Le tipologie di persone alle quali i servizi Sociali professionali dei Comuni pugliesi potranno attivare direttamente la procedura di accesso al ReD 3.0 sono ad esempio un disabile adulto senza supporto familiare, una donna vittima di violenza e senza nucleo familiare di sostegno, persone senza dimora o dimora fittizia presso il Comune, e genitori senza dimora a seguito della separazione dal coniuge. Inoltre vengono incluse nel ReD 3.0 anche altre tipologie di persone che versano in condizione di grave fragilità economica e che, stante ai requisiti fissati dalla l. n. 26/2019 sul Reddito di Cittadinanza, vengono esclusi: e così, a parità di ISEE pari a 9.360 euro potranno presentare in Puglia la domanda anche coloro che non hanno gli ultimi due anni continuativi di residenza in Italia (come gli immigrati regolarmente soggiornanti, ma anche e soprattutto gli italiani emigrati all’estero che rientrano dopo un periodo di lavoro o una vita trascorsa oltreoceano).”

E ancora, la Giunta Regionale ha reso più facile l’accesso e più cospicuo il contributo economico per le famiglie numerose e le famiglie con almeno 3 figli minori che, secondo la legge n. 26/2019 o non avrebbero potuto accedere al RdC o avrebbero ottenuto importi irrisori.  – prosegue Borraccino – E così in Puglia una famiglia al cui interno sia presente un disabile grave, una famiglia numerosa con 5 o più componenti e una famiglia con almeno 3 figli minori, potrà presentare domanda di ReD 3.0 con un ISEE fino a 20.000 euro. Per avere l’attivazione del beneficio economico si dovrà fare una domanda on line al Comune di riferimento, compilabile o in autonomia ovvero con il supporto degli sportelli CAF e Patronato, e sarà necessario sottoscrivere un patto di inclusione. Infatti, il Reddito di Dignità pugliese è “una misura attiva”, vale a dire che tutti coloro che riceveranno il ReD 3.0 dovranno svolgere un tirocinio, oppure un lavoro di comunità a beneficio del proprio nucleo, del proprio condominio, del proprio quartiere o della propria comunità di riferimento. Si tratta in definitiva di una misura efficace e inclusiva, frutto delle precedenti esperienze in materia, e quindi non improvvisata come la norma nazionale, che fa della Puglia una Regione all’avanguardia per la qualità dei suoi provvedimenti di carattere sociale.”

“Ringraziamo l’assessore regionale al Welfare, Totò Ruggeri, per il lavoro profuso, per la sensibilità dimostrata e l’attenzione continua a queste problematiche.” conclude la nota.

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